Prima di addentrarci nella recensione di Skam Italia 5, serie non plus ultra sull’adolescenza, adattata e scritta per l’Italia da Ludovico Bessegato, c’è da anticipare che dal 1 settembre avremo un quadro completo della quinta stagione su Netflix.

Per chi, purtroppo, non fosse ancora in grado di recuperare la serie e le sue quattro stagioni precedenti, un piccolo aggiornamento: la serie, prodotta da Cross Productions, è basata su un format norvegese ideato da Julie Andeem e racconta le avventure di un gruppo di adolescenti con due modalità particolari. Nasce inizialmente come serie interattiva con il pubblico perché nel periodo pre-pandemia veniva condivisa nel qui e ora, con l’aiuto dei social e dei profili fittizi dei protagonisti che condividevano gioie e dolori tra Instagram e Facebook, come se fossero personaggi reali.

Scegliendo poi un protagonista a stagione su cui puntare, ha potuto approfondire un argomento scottante in particolare per sviscerarlo nel migliore dei modi.

La quarta stagione, ad aprile 2020, si è conclusa con la storia di una delle protagoniste più intense e valide viste finora nella serie italiana: Sana, la ragazza musulmana interpretata da Beatrice Bruschi. Il suo percorso poetico, difficile, ibrido, a cavallo di due culture, non solo aveva degnamente concluso una serie innovativa e amata, ma aveva riaffermato la superiorità dell’adattamento di Bessegato alla nostra realtà rispetto a tutte le altre trasposizioni del format realizzate.

I personaggi di Skam Italia erano e sono vicini ai ragazzi italiani, li rappresentano senza stereotipi e sovrastrutture, danno loro una voce solida.

Con queste premesse e qualità, immaginiamo che la decisione di assumersi la responsabilità di allungare Skam e dar vita a una nuova stagione, del tutto originale, senza linee guida dai format di partenza, sia stata difficile e necessitasse di un valido motivo. Per rispettare la caratteristica principale di Skam, c’era bisogno di individuare un protagonista della stagione che avesse qualcosa da dire e che ci fosse un argomento, un tema, un disagio, da analizzare e approfondire grazie alla sua storia. Di seguito il trailer pubblicato su YouTube:

La famiglia che ruolo ha?

Skam Italia 5, la recensione: l'amore secondo Elia

Ludovico Bessegato, che per la quinta stagione, resta sceneggiatore con Alice Ucioli e showrunner ma affida la regia a Tiziano Russo, sceglie di raccontare Elia (Francesco Centorame), un altro membro del gruppo che, come Sana, era sempre stato, fino a quel momento, un po’ sugli spalti a guardare la vita degli altri. Il percorso di Elia parte, in Skam 5, da una sorta di battuta d’arresto, una stasi, il rifiuto della maturità che lo lascia alle spalle e una sorta di malessere che finalmente adesso verrà alla luce.

I primi due episodi di Skam 5 vanno visti per quello che sono, preparatori. Riposizionano i membri del gruppo, danno nuovo tono, ricordano le relazioni e soprattutto aprono le porte della vita privata di Elia, della sua famiglia, del suo passato e del suo, ora più che mai, sentendosi non solo un outsider ma anche sospeso, in attesa, diverso. Le premesse di Skam 5 sono quelle giuste, e anche il suo sviluppo.

La prima cosa che diventa evidente, a pochi minuti dall’inizio del primo episodio di Skam 5, è che di Elia non sapevamo molto. Che Sana gli piacesse lo aveva infatti dichiarato, ma per il resto la narrazione delle vicende dei vari protagonisti della stagione si era concentrata così poco su di lui tanto da confermare la necessità di saperne di più.

Chi l’ha vissuto, sa che, soprattutto per la maggior parte dei post-adolescenti italiani, il periodo dopo il liceo è quello in cui si vive un mix esplosivo di ansia nel definire chi saremo e la sensazione, potenzialmente giusta, di poter essere chi vuoi, che quello, in breve, è il momento di decidere il resto della nostra vita.

Elia, lo capiamo subito dal trailer, sente che quella fase dell’esistenza gli viene negata, non può viverla e condividerla con i suoi amici e compagni perché è ancora nel limbo del liceo. Sappiamo che quello di Elia è uno stato d’animo più che un vero impedimento, ma con un facile e piccolo sforzo di identificazione è facile comprendere il suo disagio.

Centorame dona al suo personaggio, nei primi due episodi, la malinconia e l’apatia giuste per aprire la strada alla stagione.

Il ragazzo è un po’ assente da se stesso e tutto è aggravato dai suoi amici che devono continuamente ricordarsi che lui, a differenza di loro, deve andare a scuola il giorno dopo.

Maturità o non maturità?

Skam Italia 5, la recensione: l'amore secondo Elia

Che la stagione 5 sembri quella di una vera maturità lo si può intuire anche da un secondo aspetto del percorso che iniziamo a fare con Elia, l’amore. Per quanto riguarda le relazioni sentimentali, il nostro nuovo protagonista è sempre stato serio o superficiale, a seconda di come lo guardi. “È tutto o niente” come dicono gli inglesi quando vogliono sottolineare la voglia di prendere le relazioni amorose con impegno, senza inutili spinte.

Come mostra il trailer, il suo atteggiamento selettivo nei confronti delle donne porta Martino (Federico Cesari) a chiedersi se non è gay anche lui. Elia, invece, fa onore alla Generazione Z a cui appartiene e che così bene è raccontata dalla penna di Bessegato e risponde alla domanda con la serenità e la franchezza che gli si addicono, suggerendo che la sua riluttanza verso le piccole storie sta nel fatto che stai cercando qualcos’altro, qualcuno come Sana, “la ragazza più bella e intelligente” che conosco.

È tutto? È questo l’unico motivo per cui, per quattro stagioni, Elia è stato attento a non stabilire una relazione romantica? Un piccolo indizio fa sospettare che ci sia qualcosa in più a bloccarlo.

Avremmo forse dovuto immaginare che c’era ancora molto di Elia che non conoscevamo. La sinossi della quinta stagione fa presagire un segreto, qualcosa della vita del ragazzo di cui nessuno sa nulla, forse nemmeno i suoi amici più cari. Capiamo, però, grazie a un breve pranzo tra lui e il padre, che il motivo per cui Elia si è trasferito a vivere nella casa di Filippo (Pietro Turano) non è solo il desiderio di liberarsi dal suo liceo, ma è il risultato di una disagio più profondo, sentito come irrisolvibile.

Anche in campo famigliare dunque, la scrittura di Bessegato segna un’altra curiosità. Cosa è successo e cosa succede a Elia? Quali sono le vere sfide che dovrà affrontare per trovare finalmente la sua strada e abbandonare almeno un po’ di malinconia? Skam 5 sembra prepararsi a intraprendere un percorso di maturazione permanentemente fuori dai confini del liceo.

Elia Santini viene considerato il bello, simpatico, intelligente, popolare ed è il cantante di un gruppo. “Sei un puttaniere” tutte pensano di lui. Ma è davvero così? Ovviamente no.

Da quando Netflix ha preso in mano le redini di Skam Italia, si è perso uno degli elementi fondamentali del format Skam: la contemporaneità delle vicende, così come chat e post Instagram dei personaggi; tutto questo insieme è andato a costruire l’episodio finale di ogni settimana.

“Non so cosa succede davvero alla fine della strada”: è una citazione da una canzoni delle questo primo episodio di Skam Italia 5, un modo molto Skam per iniziare la nuova stagione.

Il percorso riguardo l’accettazione di sé che percorre Elia, affetto da ipoplasia peniena (sindrome del micropene), viene affrontato con la cura al realismo e alla verosimiglianza tipiche di Skam.

Un tema, comunque, innovativo, ma che guardando per intero la quinta stagione si fa un po’ da parte, non viene davvero approfondito e indagato.

Francesco Centorame, comunque, riesce a trasmettere il dolore che il suo personaggio prova per via del non riuscire a instaurare un rapporto amoroso con un’altra persona, in quanto comporta anche una parte fisica che Elia non è ancora a condividere, che ancora cela dietro le sue paure.

La sceneggiatura di Skam Italia 5, però, non regge il confronto con le stagioni precedenti. Non raggiunge il loro livello, sfruttando escamotage e cliché per portare avanti gli snodi della trama, in modi che appaiono banali. La recitazione di nessuno degli attori, purtroppo, eccelle in questa stagione. Almeno i nuovi personaggi sono stati inseriti bene, così come i vecchi.

 

Skam Italia 5 è disponibile per la visione su Netflix

71
Skam Italia 5
Recensione di Laura Della Corte

Al termine della recensione di Skam Italia 5, possiamo dire che Elia è sulla carta il personaggio giusto per continuare il viaggio di Skam perché nel corso di quattro stagioni è sempre stato un po' in disparte e la sua storia è ancora tutta da scoprire e sviluppare.

ME GUSTA
  • Scegliendo poi un protagonista a stagione su cui puntare, ha potuto approfondire un argomento scottante in particolare per sviscerarlo nel migliore dei modi.
  • I personaggi di Skam Italia erano e sono vicini ai ragazzi italiani, li rappresentano senza stereotipi e sovrastrutture, danno loro una voce solida.
  • Centorame dona al suo personaggio, nei primi due episodi, la malinconia e l'apatia giuste per aprire la strada alla stagione.
FAIL
  • Viene rappresentato un tema, comunque, innovativo, ma che guardando per intero la quinta stagione si fa un po' da parte, non viene davvero approfondito e indagato.