Una startup chiamata Orbit Fab ha rivelato i piani di una stazione di rifornimento di carburante per prolungare la permanenza di satelliti e veicoli spaziali in orbita geostazionaria.
Si chiama RAFTI (Rapidly Attachable Fluid Transfer Interface) l’interfaccia progettata dalla startup Orbit Fab allo scopo di rifornire carburante ai satelliti orbitanti attorno alla Terra. Il dispositivo permetterebbe di prolungare la vita dei satelliti ma anche, in via ipotetica, di ridurre la quantità di rifiuti spaziali prodotti.
Il progetto dell’azienda prevede di stoccare il propellente in un deposito orbitante 186 miglia sopra l’orbita geostazionaria che permetterebbe ai veicoli spaziali di attraccare e rifornirsi come a un “self service”, ma altri dispositivi potrebbero portare il carburante direttamente ai satelliti. Il problema è che molti satelliti non sono dotati di questa interfaccia per il trasferimento del propellente.
Il co-fondatore di Orbit Fab, Jeremy Schiel, ha dichiarato di aver già preparato il design del deposito e che ora si sta lavorando alla progettazione dei dispositivi che trasporteranno il propellente ai satelliti.
Il riempimento del serbatoio di un satellite con 220 libbre di idrazina, il propellente più utilizzato per i satelliti e i veicoli spaziali, normalmente ha un costo di circa 20 milioni di dollari. Non si ha ancora la certezza di quanto potrebbe costare un rifornimento di carburante con questa nuova tecnologia. Di certo avrà prezzi stellari.