Netflix prosegue il filone delle commedie romantiche. La piattaforma streaming ha ormai reso i film romantici sia drama che comedy un proprio marchio di fabbrica. Il pubblico teen quando apre Netflix e sfoglia il catalogo è certo di trovare almeno un nuovo film a sfondo romantico ogni settimana. La fine dell’estate e l’inizio del autunno 2022 non deluderanno i fan di Netflix. Con la recensione di Linee Parallele (Look both ways), approdato sulla grande N il 17 Agosto, ci lanciamo in nuova commedia romantica con protagonista Lili Reinhart. Se vi siete più volte chiesti come sarebbe andata se la storia narrata in un film avesse preso un’altra strada ecco la risposta all’interno del film stesso.

Ecco il trailer di Linee Parallele

Linee Parallele, un film che fonde storia originale e what if…?

Apparentemente potrebbe sembrare un comune film romantico di Netflix sennonché nasconde una scelta narrativa interessante e inusuale. Linee Parallele racconta la storia, o meglio le storie, di Natalie (Lili Reinhart), giovane studentessa di animazione 2D e 3D appena laureata. Da sempre Nat strascorre il suo tempo libero con gli amici di una vita, Cara (Aisha Dee) e Gabe (Danny Ramirez). Poco prima della festa di laurea, presi dall’euforia del momento e mossi dal motto carpe diem, Nat e Gabe decido di trascorrere la notte assieme non solo come amici. Quella sera cambia definitivamente la vita di Natalie. Dal quel momento la pellicola sceglie di seguire due strade parallele, parallele non solo simbolicamente.

Il film dalla sera della festa di laurea, più precisamente dal momento in cui Nat decide di sottoporsi al test del DNA, prosegue narrando due diverse storie con la stessa protagonista, soltanto in una di esse Nat è incinta.

Il lungometraggio, a differenza di molti prodotti del genere, racconta nello stesso girato due storie parallele senza far prevaricare nessuna di esse sull’altra. In una storyline Nat risulta positiva al test di gravidanza e sceglie di diventare madre al fianco di Gabe, nonostante tra loro non sia in atto alcuna relazione romantica. Nell’altra Nat segue i propri sogni di artista dedita all’animazione e si trasferisce a Los Angeles con l’amica del cuore.

È raro che un film si basi interamente su due storie parallele e quando questo accade una delle due prevale quasi sempre sull’altra, non in questo caso però. In Linee Parallele Netflix sceglie di dare il giusto spazio ad entrambe le vite di Nat senza pregiudizi o sottostesti morali pronti ad emergere. Entrambe le vicende portano con se i loro problemi e loro complessità, essere madre non è meno gratificante che essere artista in carriera ed allo stesso tempo essere un’artista d’animazione non è considerato emotivamente meno impegnativo dell’essere madre.

Inizialmente si potrebbe pensare che raccontando simultaneamente due storie il rischio di generare confusione e facili errori di continuità sia molto elevato. Fortunatamente questo non è avviene in Linee Parallele. La nuova pellicola firmata Netflix grazie ad alcuni espedienti narrativi ed alcune scelte di costume riesce a mantenere ben distinte le due storyline senza generare nel pubblico confusione o smarrimento. Ciascuna delle due storie ha vita propria: Nat si innamora di due ragazzi diversi ed affronta un cammino di crescita specifico caratterizzato da ostacoli e tematiche differenti.

Nel complesso il film è fruibile non solo da un pubblico giovane ma anche da adulti dediti alla visione di commedie e drammi romantici. Scorre rapidamente e non annoia, sarà difficile addormentarsi di fronte a Linee Parallele soprattutto perché ciò che tiene incollati allo schermo è il desiderio di scoprire la risoluzione finale.

Forse in molti si sarebbero aspettati un classico finale da film alla what if…? In cui le varie linee si incontrano o in cui una delle due realtà è quella veritiera mentre l’altra è solo il frutto dell’immaginazione della protagonista. Netflix sceglie di non seguire il cliché del destino scritto nelle stelle, finalmente oserei dire! Strade diverse portano a finali diversi e paralleli, non coincidenti. Devo confessare che ho apprezzato davvero tanto il finale e il messaggio in esso racchiuso.

Il cast di Linee Parallele

plus/minus

Probabilmente tanti di voli avranno visto il film anche solo per il volto della protagonista. Nat è interpretata da Lili Reinhart, attrice classe ’96 nota al grande pubblico per la parte di Betty Cooper nella serie della CW Riverdale. L’attrice americana non è nuova a pellicole romantiche, ha già vestito i panni di Grace Town nel film romance di Amazon Prime Video I nostri cuori chimici. Prevalentemente la carriera della Reinhart è ancorata a Riverdale ma a preso parte anche a Le ragazze di Wall Street al fianco della splendida Jennifer Lopez. Chissà che la carriera della giovane attrice non possa spiccare il volo dopo l’ultima stagione del dramma CW.

Forse, invece, non tutti hanno subito individuato i volti dei due attori maschili che affiancano Lili Reinhart. Sono David Corenswet e Danny Ramirez a vestire i panni, rispettivamente, di Jake e Gabe. Il primo è un produttore e regista di documentari che Nat incontra appena arrivata a LA, mentre il secondo è il padre della piccola Rose, la figlia di Natalie.

David Corenswet

David Corenswet probabilmente non lo avrete riconosciuto ma vi segnalo che ha preso parte a The Politician, serie Netflix, nel ruolo di Riven, ed alla mini serie di Ryan Murphy Hollywood. Lo rivedremo molto presto in Pearl, film horror a concorso a Venezia 79.

Danny Ramirez, invece, i fan di Top Gun: Maverick non lo avranno di certo dimenticato. Nel sequel del film anni ’80 Ramirez è Mickey ‘Fanboy’ Garcia. I fan Marvel, invece, lo ricorderanno per il suo piccolo ruolo nella serie Disney+ The Falcon & The Winter Soldier in cui vestiva i panni di Joaquin Torres, amico e militare al servizio di Sam Wilson.

73
Linee Parallele
Recensione di Chiara Giovannini

In conclusione Linee Parallele è il film perfetto per chi ama le pellicole romance e le storie alla what if…? con un finale non consueto

ME GUSTA
  • Sviluppa senza confusione due storie parallele
  • Il finale è convincete e coerente con lo spirito del film
  • Lili Reinhart è perfetta nel ruolo
FAIL
  • Non è particolarmente innovativo