Pesca: in Sardegna si monitorano gli attrezzi abbandonati

monitoraggio reti Asinara

Svolti intorno all’Asinara e alla parte della costiera occidentale della Sardegna i controlli realizzati da ISPRA all’interno del progetto STRONG SEA. Si tratta di monitoraggi per mappare ALDFG, attrezzi da pesca abbandonati o persi che possono distruggere gli habitat delle praterie di Posidonia oceanica e Coralligeno. L’obiettivo del progetto è mirare a tutela, miglioramento, conservazione degli habitat a livello ambientale ed ecologico. STRONG SEA è finanziato sui fondi programmati 2014-2020. Ha avuto inizio formalmente nel 2021 e ha una durata di 5 anni.

 

Si è appena conclusa la fase di monitoraggio degli attrezzi da pesca dispersi nell’area del golfo dell’Asinara del progetto Life Strong Sea. I ricercatori di ISPRA e AGRIS, in collaborazione con il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, si sono imbarcati e hanno esplorato le zone indicate da pescatori e diving center, rinvenendo nasse e reti abbandonate, sia da strascico che da posta. È stata una fase molto importante per il progetto, perché ha permesso di capire dove e come agire per la rimozione delle reti e dove invece sarà più opportuno rendere inattivi gli attrezzi dispersi. Le rimozioni verranno effettuate a settembre e saranno condotte da biologi marini che opereranno secondo il principio della tutela degli habitat interessati, mirando a tutelarne lo stato di conservazione. Vista la complessità delle immersioni, i ricercatori si avvarranno della preziosa collaborazione dei sommozzatori della Polizia di Stato, già presenti durante le operazioni di monitoraggio appena concluse.

prefetto Stefano Laporta, presidente dell’Ispra

 

 

Un servizio essenziale per la tutela dei fondali dell’Asinara, dove le marinerie dei pescatori vengono sensibilizzate a una pesca responsabile.

 

Le attività si sono svolte in tre fasi: la prima fase, con strumenti di precisione come il Multibeam, la seconda fase con strumenti acustici di altissima precisione come il sailscanner e la terza fase con strumenti visivi come il ROV, dotato di due telecamere, una a bassa risoluzione e una ad altissima risoluzione, che permettono di fare un confronto sui target rilevati nelle precedenti fasi.

Francesco Urzì, Surveying Engineer e ROV Pilot

 

 

 

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