Gli avvocati di Elon Musk hanno ottenuto una piccola, ma importante, vittoria nell’ambito del processo per la causa intentata da Twitter. Il miliardario aveva chiesto che Twitter condividesse con i suoi avvocati i dati di oltre 22 dipendenti, tra cui diversi impiegati di basso livello.

Dopo aver sentito le parti, la giudice ha acconsentito ad obbligare Twitter a fornire i dati – email, messaggi e molto altro – di un solo dipendente: Kayvon Beykpour, l’ex N.1 della divisione consumer product del social network.

Lo scorso aprile Elon Musk aveva presentato una proposta per acquistare il 100% delle azioni di Twitter. L’operazione avrebbe avuto un costo di 44 miliardi di dollari, in parte finanziati dalle banche e da alcuni partner del miliardario.

Nei mesi successivi alla presentazione dell’offerta sono successe molte cose, incluso il crollo del mercato azionario statunitense. Netflix, per fare un esempio, ha perso oltre il 70% del suo valore dall’inizio dell’anno e il mercato non è stato clemente nemmeno con Twitter. Elon Musk, in altre parole, avrebbe dovuto pagare un prezzo significativamente più elevato del reale valore di mercato del social network.

Il miliardario aveva quindi iniziato ad accusare Twitter di aver mentito sul numero reale di account bot presenti sul social network: secondo l’azienda sono solo il 5% degli account attivi ogni giorno, mentre per Musk sarebbero almeno tre volte tanto. A luglio, dopo un braccio di ferro andato avanti molte settimane, Musk ha annunciato di aver ritirato la sua proposta di acquistare il social network, accusando Twitter di aver violato le condizioni dell’accordo.

In tutta risposta, Twitter ha fatto causa ad Elon Musk, nella speranza che il tribunale del Delaware lo costringa a rispettare gli impegni presi e acquistare il 100% della società. Il processo inizierà il 17 ottobre. Gli avvocati di Musk avranno il difficile compito di dimostrare che Twitter abbia effettivamente ostacolato il successo dell’acquisizione, impedendo al miliardario di verificare la bontà dei dati ufficiali sul numero di account bot e spam attivi sul social network.