Ictus e infarto: incremento per solitudine e isolamento sociale

solitudine

La solitudine può influire negativamente sulla salute cerebrale e cardiaca. Può portare a un aumento del rischio di ictus e infarto del 30% nelle persone che amano l’isolamento dalla società. I ricercatori sono riusciti a dimostrare tale teoria. I problemi al cuore e al cervello sono collegati alla disconnessione dal mondo sociale.

I fattori che influiscono di più le connessioni sociali sono la qualità di vita, relazioni familiari o lavorative poco soddisfacenti, insicurezze personali. I soggetti più a rischio sono gli anziani, ma anche i cittadini non ancora inclusi completamente in società. In America quasi un quarto delle persone di età pari o superiore ai 65 anni è socialmente isolato. Neanche i giovani si salvano, perché pare che dopo il Coronavirus, gran parte di loro siano stati colpiti da isolamento sociale. Inoltre, anche da disturbi dell’umore o problemi relativi al sonno.

Un altro fattore è che l’isolamento sociale spinge a una vita sedentaria. Così aumentano i rischi di disturbi di vario tipo, come quelli cardiovascolari. L’isolamento sociale e la solitudine possono anche manifestarsi in soggetti attivi socialmente e non solo in quelli poco integrati.

 

Gli individui possono condurre una vita relativamente isolata e non sentirsi soli e, al contrario, le persone con molti contatti sociali possono ancora vivere la solitudine.

Crystal Wiley Cené, docente di medicina clinica alla University of California San Diego

 

 

Isolamento sociale e solitudine non sono dipendenti l’uno dall’altra, ma hanno conseguenze negative e rischiose sulla salute umana.

 

 

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