Centinaia di dipendenti e dirigenti di ByteDance, l’azienda che possiede TikTok, hanno avuto o hanno tuttora in corso un rapporto di lavoro con i media controllati dal partito comunista cinese. Lo rivela un’indagine di Forbes che getta più di qualche ombra sui legami tra il social network che spopola trai giovanissimi e il Governo della Cina.
La lista dei media include Xinhua News Agency, China Radio International e China Central / China Global Television. Tutte organizzazioni che il Governo degli USA considera, formalmente o di fatto, controllate dalla Cina.
Gli ex uomini di Pechino oggi occupano alcune delle più importanti posizioni nell’organigramma di ByteDance: c”è chi si occupa della stesura delle policy del sito, oppure che coordina la strategia di monetizzazione dell’app. Forbes menziona il caso di un ‘content strategy manager’ di TikTok con un passato in china.org.cn e che oggi su LinkedIn pubblica post contro “l’ossessione” per i diritti umani.
Almeno 15 persone continuano a lavorare per i media governativi della Cina. Peccato che, come confermato da un portavoce di ByteDance, in teoria i contratti standard dell’azienda non lo consentano: “i nostri dipendenti non possono avere altri impegni lavorativi, specie se possono creare dei conflitti d’interesse”. ByteDance ha scelto di non rispondere all’inchiesta di Forbes, trincerandosi dietro un ‘No comment’.
Il passaggio dal mondo dei media a quello dei social non è esattamente insolito, si trovano percorsi simili anche spulciando trai curriculum dei tanti dipendenti di Facebook o Twitter. Ma un conto sono i media indipendenti di uno stato occidentale, altra cosa sono i media controllati da un governo autoritario come quello di Pechino. TikTok in passato si era più volte dovuta difendere dalle accuse di mantenere rapporti ambigui con la Cina, ad esempio quando l’amministrazione Trump era ad un passo da riservare a ByteDance lo stesso destino di Huawei. La Casa Bianca aveva tentato di obbligare il colosso cinese a vendere la divisione occidentale ad un’azienda americana. In lizza c’erano Microsoft e la Oracle. Alla fine non se ne fece nulla.