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Atlantide: tra mito e leggenda

Parlare di archeologia con Atlantide è azzardato (e nemmeno corretto forse) tuttavia non c’è studioso che non si sia approcciato a questo mito con una metodologia che non fosse professionale: perché tutti sognano di trovare l’isola sommersa raccontata da Platone. Vediamo quali sono le sue storie e leggende.

L’uomo che l’ha sognata, l’ha anche fatta scomparire

Aristotele

Tra le moltissime citazioni che si trovano sparse lungo il mondo della letteratura questa è tra le più affascinanti forse, in quanto incarna perfettamente il senso del mistero e della leggenda che c’è dietro l’isola di Atlantide. Trovare delle informazioni su questa mitologica isola vuol dire aspettarsi di viaggiare tra leggende e folclore, quasi mai storia, partendo dal presupposto che fa parte dei grandi miti del nostro Pianeta, dove forse non ci sarà mai una vera risposta. Secondo il racconto di Platone, Atlantide sarebbe stata una potenza navale situata “oltre le Colonne d’Ercole”, che avrebbe conquistato molte parti dell’Europa occidentale e dell’Africa novemila anni prima del tempo di Solone (cioè approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l’invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondatain un singolo giorno e notte di disgrazia” per opera di Poseidone. Il nome dell’isola deriva da quello di Atlante, leggendario governatore dell’oceano Atlantico, figlio di Poseidone, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell’isola. La descrizione geografica sembra anche indicare le Americhe come un continente circondato da un vero mare, in contrapposizione al mar Mediterraneo, definito “un porto di angusto ingresso”.

Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Benché la funzione di Atlantide sembri chiara alla maggior parte degli studiosi, essi disputano su quanto e come il racconto di Platone possa essere ispirato da eventuali tradizioni più antiche. Alcuni argomentano che Platone si basò sulla memoria di eventi passati come l’eruzione vulcanica di Thera o la guerra di Troia, mentre altri insistono che egli trasse ispirazione da eventi contemporanei come la distruzione di Elice nel 373 a.C. o la fallita invasione ateniese della Sicilia nel 415–413 a.C.

La possibile esistenza di un’autentica Atlantide venne attivamente discussa durante l’antichità classica, ma fu generalmente rigettata e occasionalmente parodiata da autori posteriori.

Quasi ignorata nel Medioevo, la storia di Atlantide fu riscoperta dagli umanisti nell’era moderna. La descrizione di Platone ha ispirato le opere utopiche di numerosi scrittori rinascimentali, come La nuova Atlantide di Bacone. Al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi. Atlantide ispira la letteratura contemporanea, soprattutto quella fantasy, ma anche la fantascienza, i fumetti, i film, i videogiochi, essendo divenuta sinonimo di ogni e qualsiasi ipotetica civiltà perduta nel remoto passato.

I dialoghi di Platone Timeo e Crizia, scritti intorno al 360 a.C. contengono i primi riferimenti ad Atlantide. Platone introduce Atlantide nel Timeo in questo modo:
Davanti a quella foce che viene chiamata, come dite, Colonne d’Eracle, c’era un’isola. Tale isola, poi, era più grande della Libia e dell’Asia messe insieme, e a coloro che procedevano da essa si offriva un passaggio alle altre isole, e dalle isole a tutto il continente che stava dalla parte opposta, intorno a quello che è veramente mare. (24E-25A) […] In tempi successivi, però essendosi verificati terribili terremoti e diluvi, nel corso di un giorno e di una notte, tutto il complesso dei vostri guerrieri di colpo sprofondò sotto terra, e l’Isola di Atlantide, allo stesso modo sommersa dal mare, scomparve.
(25C-D)

Com’era, secondo le scritture, Atlantide?

 

Sia dagli scritti, che dalle leggende possiamo assolutamente affermare che era un gran bel paese. I suoi abitanti erano miti e gentili, creativi e intelligenti, e fondarono la più bella società che il mondo avesse mai conosciuto. Le città erano luoghi splendidi, dove si intrecciavano canali dalle acque chiare e torri di cristallo si ergevano verso il cielo. Dai suoi porti, le imbarcazioni veleggiavano verso tutti gli angoli del globo, raccogliendo una gran quantità di materiali necessari agli artigiani e donando in cambio qualcosa di ancora più prezioso: la civiltà.

Tutte le meravigliose conquiste del mondo antico possono essere fatte risalire al genio di questa terra davvero unica.

Le culture dell’antico Egitto e dei Maya, quelle della Cina e dell’India, degli Incas, dei Costruttori di tumuli e dei Sumeri: tutte avevano tratto origine da questa fonte di civiltà. Ma la tragedia stava per colpire questa grande nazione ed isola. In un cataclisma di proporzioni incomprensibili e mai raggiunte, questo luogo stupendo fu spazzato via nel giro di un giorno e una notte. Terremoti, eruzioni vulcaniche e maremoti di forza mai conosciuta fino ad allora in natura, fecero crollare le torri di cristallo, affondarono le imbarcazioni e provocarono un olocausto di incalcolabili dimensioni.

Mappa immaginaria di Atlantide dal Mundus Subterraneus di Athanasius Kircher, pubblicato ad Amsterdam nel 1665 (la mappa è orientata con il nord verso il basso)

Tutto ciò che rimane sono le tracce nelle culture che trassero beneficio da questa spettacolare fonte di civiltà. Ma le culture degli Egizi, degli Aztechi, dei Maya, dei Cinesi Shang, dei Costruttori di tumuli e tutte le altre, quantunque impressionanti, non erano che pallide ombre al suo confronto: solo delle tiepide imitazioni della luminosa cultura che era stata fonte di luce per tutta l’umana civiltà.

Platone diceva che era oltre le Colonne d’Ercole (l’attuale Stretto di Gibilterra), ma hanno trovato dei resti di arte greca anche nel mar dei Caraibi.

Questa è la grande ironia dell’archeologia preistorica; la più importante delle antiche culture è al di là della conoscenza perfino per quegli archeologi che hanno indagato a fondo sui documenti sopravvissuti alle grandi civiltà. Perché la fonte di tutte le civiltà umane, è Atlantide: il continente-isola che fu sommerso sotto le acque agitate dell’Atlantico più di undicimila anni fa. Atlantide la temuta, Atlantide la bella, Atlantide la fonte. E Atlantide il mito. Sì, perché Atlantide, semplicemente, non è mai esistita.

Dove potrebbe collocarsi l’isola di Atlantide?

Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, la città è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo per illustrare le proprie idee politiche, tuttavia in moltissimi hanno provato a ipotizzare una collocazione geografica per questa misteriosa isola, e questi potrebbero essere i luoghi in cui potrebbe trovarsi. Recentemente, il mito del continente scomparso è tornato alla ribalta grazie alle scoperte di un team di ricercatori americani. Studiando delle foto satellitari che ritraevano la zona a nord di Cadice, in Spagna, hanno notato un particolare sito che presentava delle anomalie. Hanno poi organizzato delle immersioni nelle acque del Parco naturale di Dona Ana e sostengono di aver trovato le rovine di una città strutturata ad anelli concentrici, proprio la struttura che Platone ha descritto.

  1. Bimini Road: vicino alla parte settentrionale dell’isola di Bimini, nelle Bahamas, a metà degli anni sessante, i subacquei incontrarono quasi un chilometro rettilineo di pietre uniformemente distanziate che, secondo gli studi, la datazione al carbonio e la mancanza di segni di utensili, suggeriscono che l’erosione naturale sia responsabile della creazione
  2. Pianura di Souss-Massa: un’analisi del 2008 di cinquantuno descrittori platonici di Atlantide identificò diverse possibili coordinate, comprese queste dune costiere, che presentano intriganti letti concentrici di fiumi asciutti, ma nessuna prova di civiltà perdute
  3. Spartel Bank: Platone disse che la città perduta si trovava oltre le colonne d’Ercole, lo stesso luogo in cui si trovava l’isola di Spartel, ma scomparsa alla fine dell’ultima era glaciale a causa dell’innalzamento del livello del mare. Oggi può essere trovata a 56 metri sotto la superficie dell’oceano
  4. Doggerland: non tutti lo sanno, ma le isole britanniche una volta erano collegate all’Europa da una massa continentale bassa. Tuttavia, quando un megatsunami (che potrebbe verificarsi in Alaska da un momento all’altro) colpì intorno al 6000 a.C. la regione, quest’ultima scomparve
  5. Est Europa: Nell’area del Mar Nero ci sarebbero, inoltre, altre tre location proposte: Bosporus, Sinop e Ancomah. Il vicino Mar d’Azov è stato proposto come un altro sito nel 2003, così come vari gruppi di isole nell’Oceano Atlantico, in particolare le Azzorre (che sono un territorio del Portogallo)
  6. Helike: uno tsunami colpì questa città greca ai tempi di Platone e molti presumevano che i suoi resti si trovassero nel Golfo di Corinto, ma fu trovata, invece, a quasi un chilometro nell’entroterra, sepolta da un processo chiamato liquefazione delle sabbie.

Una mappa che mostra l’ipotetica estensione dell’impero di Atlantide; da Atlantis: the Antediluvian World di Ignatius Donnelly, 1882

E la nostra Sardegna?

Nelle sue opere, Platone descriveva Atlantide come “un’isola grande più della Libya e dell’Asia posta al di là delle Colonne d’Ercole“, i cui abitanti erano “costruttori di torri devoti al dio Poseidone”, una terra “ricca di acqua e foreste e dal clima dolce, al punto tale da rendere possibili più raccolti all’anno”, ma anche “ricca di minerali e metalli usati per edificare mura protettive concentriche”.
Seconda alcune teorie, supportata tra l’altro da alcuni dati raccolti attraverso l’aerofotogrammetria, la Sardegna avrebbe molte caratteristiche in comune con l’Atlantide descritta da Platone:

  • Gli antichi consideravano la Sardegna addirittura più estesa della Sicilia
  • E’ posizionata al di là delle Colonne d’Ercole (se si considera la geografia precedente agli scritti di Eratostene)
  • Era, ed è tutt’ora, ricca di foreste e acqua
  • Era ricca di minierie di piombo, zinco, argento e la società era metallurgica fino dagli albori
  • Era la patria dei Tirreni, cioè i “costruttori di torri”, che non sarebbero altro che i mitici nuraghi.

Proprio su quest’ultimo punto si basa la teoria. Dalle fotografie aeree si evince che la maggior parte dei nuraghi situati a basse quote sono quasi totalmente ricoperti di fango. La ragione di ciò potrebbe essere ricondotta ad un tragico tsunami di proporzioni bibliche che avrebbe colpito la Sardegna, distruggendo porti e città, decimando la popolazione e portandola di fatto all’estinzione; sorte molto simile a quella del popolo atlantideo.

Tuttavia anche qui parliamo di sole congetture e mai delle prove reali.

Moltissime teorie…nessuna certezza

Atlantide sarebbe sprofondata vicino l’Antartide, secondo il nostro italiano Flavio Barberio, sì perchè nei tempi remoti il clima di quel territorio era temperato e una civiltà vi ci si sarebbe potuta tranquillamente sviluppare; poi le glaciazioni l’avrebbero completamente distrutta

Un altra recente teoria identifica Atlantide con Tartesso, prosperosa città-stato di origine fenicia costruita su un’isola alle foci del Guadalquivir.

Nel quinto secolo a.C. la città venne completamente distrutta, probabilmente da un attacco cartaginese, lasciando sicuramente dietro di sé la leggenda di una grande civiltà scomparsa all’improvviso. Intorno al 1920 l’archeologo tedesco Adolf Schulten ne identificò la posizione: sarebbe sorta nei pressi di Cadice, l’antica Gades, e, in effetti, Platone parla nel suo racconto di un re chiamato Gadiro. Tartesso presenta qualche analogia con la città descritta dal filosofo greco: era irrigata da canali, era fertile e ricca di minerali, e sopratutto andò distrutta in brevissimo tempo.

Sempre a Cadice è ambientata una singolare truffa: nel 1973 la sensitiva Maxine Asher riuscì a convincere il rettorato dell’università di Pepperdine (California) a finanziare una spedizione sottomarina in Spagna, dove forti vibrazioni psichiche le avevano segnalato la presenza di una città sommersa. Parecchi studenti e professori sborsarono dai 2000 ai 2400 dollari, e la Asher partì effettivamente per Cadice, da dove diramò un falso comunicato stampa che confermava il ritrovamento. Ricercata dalle autorità spagnole – si era eclissata con il denaro raccolto – fu arrestata in Irlanda, mentre stava organizzando un’identica messinscena.

Tra le altre ipotesi ricordiamo quella dell’americano Ignatius Donnelly, che si sforzò di provare, portando reperti per la verità piuttosto dubbi, che non solo Atlantide è davvero esistita, ma che sorse proprio nell’oceano Atlantico. Alla disputa hanno posto fine studi geologici recenti, che hanno dimostrato che un continente come quello non avrebbe potuto esistere nell’oceano Atlantico dal Pleistocene (2.500.000-10.000 anni fa) all’epoca moderna.

Atlantide nel mondo pop…

Il mito di Atlantide è un mito che mai smetterà di cessare perchè non si deve mai smettere di credere. Come la ricerca degli oggetti sacri dal Santo Graal a l’Arca dell’Alleanza, insieme ad El Dorado l’isola sommersa con i suoi tesori è un qualcosa che continuerà a stimolare studiosi e avventurosi in futuro proprio per il suo fascino e mistero. Fortunatamente il mondo pop e nerd non ha bisogno di prove storiche per inserire elementi “leggendari” nei propri film, fumetti, serie tv e videogiochi, difatti ad Atlantide sono state dedicate migliaia di libri e saggi (oltre a film ecc). Visto che una lista completa delle apparizioni di Atlantide nei mass media moderni è troppo estesa per poterla inserire vi selezioniamo dal primo all’ultimo per le varie categorie.

Nei libri

  • Il classico di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari (1870) comprende una visita alle rovine sommerse di Atlantide. Scesi dal sottomarino Nautilus, il capitano Nemo conduce il professore Aronnax verso la città leggendaria in una delle tante passeggiate in scafandro del libro (nel capitolo IX della seconda parte del romanzo).
  • Nel romanzo di Anne Rice Prince Lestat and the Realms of Atlantis (2016), Amel, lo spirito a cui il vampiro Lestat è legato, si rivela essere stato il sovrano di Atlantide durante la propria vita mortale.

Nel cinema

  • L’Atlantide (1921) di Jacques Feyder, tratto dall’omonimo romanzo di Pierre Benoît
  • Godzilla II – King of the Monsters (2019), di Michael Dougherty. Godzilla, dopo la prima sconfitta subita da Ghidorah si ritira nella sua dimora situata negli abissi dell’oceano Atlantico coincidente appunto con la città di Atlantide.

Nelle Serie Tv

  • L’uomo di Atlantide (1977-1978), con Patrick Duffy che interpreta un sopravvissuto del continente perduto dotato di poteri sovrumani
  • Atlantis, serie TV realizzata da BBC One a partire dal 2013 e ambientata in questa città leggendaria.

Nei Fumetti

  • Nell’universo DC, sia Aquaman (1941) sia Lori Lemaris  proverrebbero da un’Atlantide sommersa; nel caso di Lori Lemaris il suo popolo sopravvisse trasformandosi in sirene e tritoni
  • Nel manga I Cavalieri dello zodiaco – The Lost Canvas – Il mito di Ade (2006-2011) parte della storia si svolge ad Atlantide

Nel mondo della Musica

  • Atlantis è un singolo del 1968 del cantautore britannico Donovan
  • Max Gazzè si è ispirato al mito di Atlantide per la canzone Il diluvio di tutti contenuta nell’opera elettronico-orchestrale Alchemaya (2018)

È bene che Atlantide resti un mistero. È giusto che l’uomo, guardando l’oceano, si inquieti pensando ad un lontano e imperscrutabile regno inghiottito in un giorno e in una notte dalle acque e dal fuoco; all’orgoglioso sogno di un’eternità infranta dal risveglio della Natura. Le civiltà nascono, crescono ed, infine, muoiono. Prepariamoci a questo. Atlantide non è mai esistita! È in ogni luogo“. (Pierrè Benoit)

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