Interi quartieri del Regno Unito non potranno più ospitare nuove case, ed è colpa dei data center
I data center hanno saturato le infrastrutture elettriche e di rete. I lavori necessari per agganciare alla rete le nuove costruzioni richiederanno anni.

Interi quartieri del Regno Unito non potranno più ospitare nuovi palazzi. Significa che l’autorizzazione per la costruzione di nuove case – ma anche di nuovi uffici – subirà un’importante battuta d’arresto, con importanti ripercussioni sui prezzi del mercato immobiliare. Colpa dei data center.
Il problema sta colpendo un numero crescente di città di medie e grandi dimensioni, ma si concentra soprattutto a Londra, sede di alcuni dei più grandi e importanti data center al mondo. È molto semplice: per funzionare un data center richiede un’enorme quantità di energia. Ma non solo: richiede anche un’enormità di cavi per la fibra ottica (e ovviamente altrettanta capacità di banda, che non è infinita). Il risultato è che stanno rapidamente saturando le infrastrutture di rete di interi quartieri.
Centro, alcune infrastrutture sono scalabili. Si può aumentare l’output della produzione delle centrali, si possono poi scavare nuove canaline e potenziare anche la backbone delle reti in fibra ottica. Ma tutto questo richiede molti anni.
Il risultato è che chi fa domanda oggi per costruire nuovi condomini, centri commerciali o uffici dovrà attendere diversi anni prima di ricevere l’Ok all’avvio dei cantieri. O così o si costruisce palazzi isolati dalla rete elettrica. La Greater London Authority non ha fornito informazioni precise sui tempi d’attesa.
I quartieri più colpiti si trovano tutti nell’area est di Londra: Hillingdon, Ealing, and Hounslow. Complessivamente ospitano circa l’11% di tutta l’offerta di immobili ad uso residenziale della capitale inglese. Un bel problema.
Le imprese edilizie hanno appena iniziato a sbrogliare questa complicata matassa, ma da quel che ci risulta questa situazione ha già compromesso lo sviluppo di almeno 25 nuove unità immobiliari. Molto semplicemente, allo stato attuale non è possibile costruire questi palazzi
ha spiegato David O’Leary, policy director della Home Builders Federation, un’associazione di categoria dei costruttori britannici.