Si parla di una specie vissuta 375 milioni di anni fa, l’antico pesce Qikiqtania wakei. Esso decise di non continuare a camminare sulla terraferma e di tornare a nuotare in mare aperto. Uno studio recente ha finalmente rivelato il suo pentimento evolutivo attraverso i resti dei fossili ritrovati in Canada oltre 15 anni fa. Gli studiosi poco prima della pandemia hanno analizzato un blocco di roccia anonimo in deposito da anni e con segni di squame.

 

Non riuscivamo a crederci quando sono apparse le prime immagini sgranate di una pinna pettorale. Sapevamo che avremmo potuto eseguire una scansione migliore del blocco se avessimo avuto il tempo, ma era il 13 marzo 2020 e l’università chiuse tutte le attività non essenziali la settimana successiva.

Justin Lemberg, uno degli autori dello studio

 

 

Poi in estate le indagini riprese hanno dimostrato che il fossile animale conserva parti della mascella e della mandibola, collo e squame. Dall’altra quasi per intero una pinna pettorale e un arto superiore, incluso l’osso dell’omero. Quest’osso non ha le caratteristiche di un arto adattato a camminare sulla terra. Infatti, non ha le tipiche creste con la posizione di articolazioni e muscoli creati per abitare la terraferma.

La sua superficie è curva e liscia, adatta invece a una vita sott’acqua. Tale peculiarità fisica fa pensare che l’antico animale possa esser tornato a nuotare in acqua. Ovviamente, dopo che i suoi avi cominciarono a utilizzare le appendici per camminare.