Samsung Italia è finito nel mirino dell’antitrust. L’authority contesta un presunto caso di pratiche ingannevoli, con riferimento alle promozioni offerte dall’azienda, che consentono di dare in permuta l’usato per acquistare i nuovi smartphone Samsung “ad un prezzo vantaggioso”.
Secondo l’AGCM, tali offerte non sarebbero definite in termini sufficienti chiare, con il risultato che il consumatore non sarebbe «in grado di capire che si tratta di un articolato processo di vendita del prodotto usato».
A finire sul ‘banco degli imputati‘ con l’accusa di presunte pratiche ingannevoli e aggressive sono tre società, oltre a Samsung Electronics Italia anche Opia Ltd e World Business S.r.l.
Sotto la lente dell’Autorità sono finite le promozioni con cui si offre la possibilità di cedere a prezzi vantaggiosi il vecchio telefonino in caso di acquisto di uno nuovo. Secondo l’Antitrust, però, mancherebbe un’adeguata e chiara informazione tanto che il consumatore non sarebbe in grado di capire che si tratta di un articolato processo di vendita del prodotto usato e che quella indicata rappresenta solo una stima di massima.
Inoltre l’Antitrust valuterà il modo in cui viene rivenduto il prodotto usato: il consumatore infatti non conosce il prezzo di cessione ed è un soggetto terzo, ovvero l’acquirente, che decide lo stato d’uso e il prezzo stesso
si legge sul sito dell’autorità italiana.
Nella giornata di ieri, 26 luglio, i funzionari dell’AGCM e la Guardia di Finanza hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società interessate.