Scoperta la più grande agorà del mondo, è di 33mila metri quadrati. Il luogo è Selinunte, antica città siciliana. Sembra essere stato il posto sacro dei primi coloni greci. Sono stati trovati anche oggetti e amuleti di elevata raffinatezza. Si aggiunge uno stampo in pietra utilizzato per la fusione di uno scettro in bronzo.

Gli archeologi hanno individuato le mura di un recinto rituale del 610 a.C. Qui nella terra è stata rinvenuta una matrice in pietra utile per la fusione di un oggetto in bronzo che pare uno scettro. Successivamente ritrovati due oggetti. Un amuleto in forma di falco, immagine di Horo, Dio del cielo, in blu egizio che arriva dall’Egitto. L’altra è una piccola statua di una sirena in avorio sicuramente importata dalla Grecia. Selinunte fece una terribile fine, venne messa a ferro e fuoco da Annibale. Rimasta sepolta per secoli, ora è tornata alla luce con gran sorpresa. Queste sono le recenti scoperte del team di scavi con al vertice l’archeologo Clemente Marconi.

 

Risultati della massima importanza per la conoscenza di Selinunte in età arcaica e classica. Scoperte che accendono una nuova luce sulla storia affascinante e breve di questa città e che si annunciano mentre nel parco siciliano, il più grande d’Europa con i suoi 270 ettari di natura e maestose rovine affacciate sul mare, un intervento sulla vegetazione studiato dall’Istituto Germanico ha appena riportato alla luce i confini dell’agorà, dalle dimensioni enormi e la forma vagamente trapezoidale con al centro, unico monumento, una tomba, forse proprio quella del fondatore.

Clemente Marconi, archeologo

 

 

Una conca vuota che impressiona per la sua ampiezza e il suo fitto mistero.

Felice Crescente, direttore del Parco archeologico di Selinunte

 

 

Uno spazio che dà l’idea della magnificenza di questa città e della sua straordinaria essenza.

Alberto Samonà, assessore alla cultura