Dai ricercatori cinesi sono state valutate le sequenze nucleari e mitocondriali estratte da un cranio di 14mila anni fa. È presumibilmente appartenente a una donna imparentata con le prime popolazioni che si erano instaurate nelle Americhe. La scoperta di tale fossile è stata fatta nel 2008, in una grotta, a Malu Dong, in Cina, lasciando gli antropologi nel mistero. L’unica cosa chiara è che chi ha lasciato tali resti cela un misto di caratteristiche antiche e moderne.

Per trovare la risposta sulle origini della donna, gli studiosi hanno fatto delle sequenze di DNA da estrarre con mappatura secondo un modello genetico standard. Da tali analisi è risultato che la donna dal nome Megzi Ren è legata con gli esseri umani moderni.

 

Ci dice in modo abbastanza definitivo che le persone della grotta dei cervi rossi erano esseri umani moderni invece di una specie arcaica, come i Neanderthal o i Denisovani, nonostante le loro insolite caratteristiche morfologiche. Tali dati non solo ci aiuteranno a dipingere un quadro più completo di come i nostri antenati migrano, ma contengono anche informazioni importanti su come gli esseri umani cambiano il loro aspetto fisico adattandosi agli ambienti locali nel tempo, come le variazioni del colore della pelle in risposta ai cambiamenti nell’esposizione alla luce solare.

Bing Su, archeologo dell’Accademia cinese delle scienze

 

 

La donna nonostante la stretta parentela con i cinesi meridionali di oggi ha meno somiglianza con il sud-est asiatico odierno. Vuol dire che migliaia di anni fa ci sono state popolazioni ben differenziate dentro la regione. Ci sono grandi possibilità che ci siano legami tra moderne popolazioni asiatiche e le prime nazioni americane.

In futuro altri numerosi siti in tutta l’Asia ne daranno conferma con la decifrazione dei geni dei loro resti. Si comprenderanno lo spostamento umano e la sua stabilizzazione sulla Terra.