Unire l’utile al dilettevole è la formula perfetta, dove nel Nord Europa e in Giappone si lotta contro l’inquinamento dei fiumi. Sono davvero tante le iniziative per coinvolgere i turisti e i cittadini a salvaguardare l’ecosistema dei fiumi e del mare. Tra le iniziative c’è il “plogging”, dove la raccolta dei rifiuti avviene su terra.

Cosa c’è, però di più bello che andare in kayak? Una delle attività più suggestive esistenti per chi ama la canoa e stare in mezzo alla natura. Così se allo svago si unisce una giusta causa, è sempre lodevole. All’escursione viene affiancata la raccolta dei rifiuti lasciati nell’ambiente. Nei corsi d’acqua si possono trovare involucri in plastica, bottiglie, mozziconi di sigarette e vecchie palline da tennis.

Ciò che è pericoloso però è anche invisibile, a volte. Molti studi hanno attestato come gran parte dei fiumi della Terra sia contaminata da resti di farmaci. Un allarme per fauna e flora locali. Ecco che per sensibilizzare le persone al problema dell’inquinamento delle acque c’è l’iniziativa di GreenKayak. Si tratta di un’associazione che in Nord Europa e in Giappone rendere disponibili gratis i suoi kayak per un’ora. Chi si offre volontario ripulisce i fiumi dai rifiuti.

Non si deve però per forza stare all’estero per partecipare a tali iniziative. Anche in Italia esistono attivisti che ripuliscono il mare. CiccioKayak è un giovane siciliano che con il suo kayak rassetta il mare dall’inquinamento. Dall’altra invece tra gli interessanti workout per fare attività e pulire la natura c’è il “plogging”. Per meglio dire il jogging in cui si unisce la raccolta dei rifiuti all’allenamento fisico. Il 2021 è stato l’anno del primo Mondiale di “plogging” sulle Alpi torinesi con 55 atleti mondiali e oltre 790 kg di rifiuti raccolti su più di 1.780 km.