Secondo gli scienziati, la tesi più probabile sulla nascita della Terra è quella che si basa sulla collisione di asteroidi, le condriti. Essi per attrazione gravitazionale attraverso uno scontro si sarebbero aggregati in un corpo unico, il nostro pianeta Terra. Su tale teoria, però ci sono dei lati oscuri.

Una nuova ipotesi dice che la Terra non si sarebbe formata attraverso la collisione di condriti, ma di planetesimi. Questi sono oggetti primordiali abbastanza grandi e caldi per distinguere un nucleo di metallo da un involucro di roccia.

Ad enunciare tale probabile teoria sulla nascita della Terra è stata una squadra di ricerca di scienziati di
Zurigo. Lo studio è in collaborazione con istituti tedeschi, americani, francesi e australiani. Gli studiosi
coordinati dal planetologo Paolo A. Sossi, alla fine sono arrivati a una conclusione.

 

Il problema principale con la teoria dell’impatto delle condriti, blocchi relativamente piccoli e semplici di roccia e metallo che si sono formati all’inizio del sistema solare, risiede nel fatto che nessuna miscela di queste condriti può spiegare l’esatta composizione della Terra, che è molto più povera di elementi leggeri e volatili come idrogeno ed elio di quanto ci dovremmo aspettare.

professor Sossi

 

Per dare una spiegazione a tale carenza, gli scienziati hanno ipotizzato che le grandi quantità di calore
liberate dagli impatti abbiano vaporizzato gli elementi leggeri. Poi la Terra è rimasta con la composizione
che conosciamo. Tale spiegazione, però, non è perfetta se si va a vedere la composizione degli isotopi del
pianeta.

In sostanza e semplificando i termini, i ricercatori hanno osservato tali collisioni causate dai
planetesimi eliminati da Giove insieme alle composizioni degli oggetti risultanti. Così il risultato con più
probabilità di venire fuori è avere un pianeta con la composizione della Terra.