Gli aerei sono da sempre i mezzi di trasporto più utili al mondo spostando persone e merci. Purtroppo, però i combustibili a base di petrolio sono sempre meno. Dall’altra i motori elettrici non sono previsti nel futuro. Così gli studiosi sono andati alla ricerca di un carburante alternativo.
I ricercatori del Lawrence Berkeley Lab hanno trovato la soluzione, ma grazie a un metodo insolito. In pratica, hanno raccolto un’insolita molecola di carbonio. Essa è prodotta dal processo metabolico di particolari batteri che popolano il suolo.
In chimica, tutto ciò che richiede energia per essere prodotto rilascerà energia quando viene rotto a sua volta.
Pablo Cruz-Morales, microbiologo del DTU Biosustain e autore principale dello studio
Un’altra teoria da parte di Jay Keasling, ingegnere chimico dell’Università della California, prevedeva l’idea di sintetizzare una molecola. Essa doveva avere il potere di produrre un’energia pari a quella utile alla propulsione di un jet. La molecola di Keasling prende il nome da Jawsamycin, dal film “Lo Squalo”. Questo perché ha forme simili alle fauci dello squalo. La molecola è creata dai batteri comuni dal nome streptomiceti, mentre si cibano di glucosio. L’autore afferma:
Una ricetta che esiste già in natura. Man mano che mangiano zucchero o amminoacidi, li scompongono e li convertono in mattoni per i legami carbonio.
Il carburante prodotto dai batteri ha la stessa funzione del biodiesel. Una volta acceso, potrebbe avere la forza di un razzo nello spazio. Il team di ricercatori si augura di poter dare concretezza al nuovo carburante e poi farlo utilizzare dagli aerei. Si era già parlato addirittura di batteri capaci di convertire i gas serra in carburante e di batterie create dall’alimentazione di carburanti biologici.