La Russia ha approvato una nuova legge che, di fatto, vieta di utilizzare le criptovalute – ma anche i token come gli NFT – come forma di pagamento per acquistare beni e servizi. La norma nulla dice sulla possibilità di possedere e investire nelle criptovalute, che dunque devono essere considerate due attività lecite anche sotto il nuovo regime.

La norma è un compromesso. Pochi mesi fa, la presidente della Banca centrale della Russia aveva proposto di vietare completamente ogni attività legata alle criptovalute, inclusi gli investimenti. E invece la norma firmata da Vladimir Putin menziona esplicitamente gli exchange di criptovalute, che potranno continuare ad operare indisturbati, accettando pagamenti in criptovalute o in valuta fiat.

È proibito trasferire o accettare asset finanziari digitali come corrispettivo per il trasferimento di beni, lavori o servizi. La legge proibisce ogni modalità che consenta di ottenere il pagamento di beni e servizi tramite asset finanziari digitali, salvo nei casi esplicitamente consentiti dalle leggi federali

recita la nuova legge.

Ma forse è solo l’inizio. Una settimana fa il Rosfinmonitoring, l’equivalente russo della nostra Consob, aveva manifestato l’interesse di regolamentare anche gli investimenti in criptovalute. Non solo, l’autorità proponeva anche di rafforzare il monitoraggio delle transazioni in criptovalute e, tra le altre cose, di intervenire sul fenomeno dei casinò clandestini che operano all’estero utilizzando i pagamenti in criptovalute. Il Rosfinmonitoring ha anche caldeggiato l’approvazione di una nuova legge che regolamenti il mining di criptovalute all’interno della Russia.