Dopo tanta attesa, martedì scorso è stato presentato ufficialmente il Nothing Phone (1), primo smartphone dell’omonima azienda fondata da Carl Pei. Le aspettative erano elevate e per il momento la Nothing ha c’entrato l’obiettivo: far parlare di sé, accendendo la speranza di poter aprire una nuova stagione di innovazione all’interno del mercato degli smartphone.
Tuttavia, di per sé il Nothing Phone (1) non ha riscosso un consenso unanime. Anzi, il pubblico è piuttosto diviso: c’è chi ha elogiato il design coraggioso del telefono, con il suo case semi-trasparente che lascia intravedere i componenti, e chi invece si aspettava qualcosina di più, soprattutto in termini di prestazioni e convenienza. Il Nothing Phone (1) si colloca nella fascia mid-range del mercato e, in un breve hands-on, The Verge ha lasciato intendere che si tratti di uno smartphone piuttosto discreto, ma nulla di più.
Difficile, dunque, predire come si comporterà il prodotto una volta che raggiungerà il mercato. I preordini sono già aperti, ma le prime consegne avverranno solamente tra una settimana.
Una teoria ci arriva da Ardit Ballysa, analista di GlobalData. Il verdetto? Il Nothing Phone (1) non farà molta strada. «Il Nothing Phone (1) offre delle specifiche piuttosto standard», ha spiegato Ballysa in un breve commento rilasciato a GizChina. «Tuttavia cerca di differenziarsi grazie alla sua interfaccia Glyph». È il nome scelto da Nothing per il suo sistema di notifiche basato sui LED montati sulla scocca posteriore del telefono. «L’interfaccia Glyph dovrebbe inviare le notifiche in modo discreto e curioso, ma, a dire il vero, non c’è molto di intrigante in una serie di LED che si illuminano». Auch.
Leggi anche: