In Sud Africa, esattamente nelle grotte calcaree di Sterkfontein sono state ritrovate numerose ossa di antichi ominidi Australopithecus. Così la sua posizione è stata soprannominata culla dell’umanità,
essenziale per l’evoluzione umana. I resti risalgono a quasi 4 milioni di anni fa, sono più antichi del famoso
individuo conosciuto come Lucy.
La maggior parte dei ritrovamenti di Sterkfontein sono stati raccolti da un tamponamento in grotta chiamato Member 4. In parole più semplici, un materiale che riempiva quella che prima era una cavità, diventando un deposito sedimentario. Così nascondeva e al contempo conservava antichi resti di ominidi.
Per l’analisi della pietra di flusso o altre ossa vicine, la squadra ha esaminato la roccia dove c’erano
incorporati i resti dell’Australopithecus. Alla fine ha rilevato il decadimento radioattivo di due rari isotopi
nel quarzo.
Questi isotopi radioattivi, noti come nuclidi cosmogenici, sono prodotti da reazioni di raggi cosmici ad alta energia vicino alla superficie del suolo e il loro decadimento radioattivo risale a quando le rocce sono state sepolte nella grotta quando sono cadute nell’ingresso insieme ai fossili. Il ridataggio dei riempimenti portatori di Australopithecus nelle grotte di Sterkfontein riaccenderà senza dubbio il dibattito sulle diverse caratteristiche dell’Australopithecus a Sterkfontein e se potrebbero esserci stati antenati sudafricani agli ominidi successivi.
Darryl Granger, geologo e geofisico della Purdue University
Da questi ultimi, il team di studio ha compreso che i sedimenti portatori di Australopithecus siano riferibili
tra 3,4 e 3,7 milioni di anni fa. Tutto questo sta a significare che i resti recuperati siano all’inizio dell’era
Australopithecus e non alla fine di tale periodo. Non è quindi come si era pensato in precedenza. Tale
scoperta ha una grande importanza per comprendere meglio l’evoluzione umana.