Bandai Namco, publisher di alcuni dei giochi più popolari sul mercato, tra cui Elden Ring, ha annunciato di aver subito un attacco informatico. Il publisher ha aggiunto che i dati degli utenti sarebbero stati compromessi in seguito all’attacco.

Stando a quanto dichiarato da Bandai Namco, gli accessi non autorizzati risalirebbero allo scorso luglio. L’azienda avrebbe tentato di limitare i danni prodotti dagli hacker. L’azienda ha aggiunto che l’attacco non sarebbe di tipo ransomware. Ad ogni modo, esistono valide ragioni per sospettare che l’azienda stia minimizzando l’accaduto. Tanto per iniziare, l’attacco è stato rivendicato da un gruppo di hacker, che sostiene di aver rubato un grado numero di informazioni riservate dell’azienda.

Non è la prima volta che una grande major dell’industria del gaming finisce vittima di un attacco informatico. È già successo ad Electronic Arts e a CD Project. Alla prima erano stati rubati 780GB di dati interni, incluso il codice sorgente di FIFA. Storia analoga per CD Project: gli hacker avevano divulgato i sorgente di alcuni popolari giochi, oltre ad informazioni su dipendenti e fornitori.

L’attacco informatico è tato rivendicato dal Team Alphy, nato da alcuni membri di DarkSide, altro temuto team di hacker responsabile di alcuni gravi attacchi informatici al danno delle aziende.

Il Team Alphy ha minacciato di voler rendere pubbliche le informazioni rubate al publisher. Una minaccia, quest’ultima, che farebbe pensare proprio ad un attacco di tipo ransomware, che pure è stato smentito da Bandai.