Sarebbero almeno sette i bambini americani morti in circostanze tragiche. Le autorità americane indagano su una pericolosa sfida diventata popolare su TikTok, la social app dell’azienda cinese ByteDance. TikTok è stato citato in giudizio dai parenti di alcune delle vittime.

Si chiama Blackout challenge. Una sfida ‘di coraggio’, che richiede al bambino di provocarsi uno stato di asfissia e sopravvivere. Sarebbero almeno 7 – scrive il magazine The Verge – i bambini che si ritiene siano morti tentando di emulare la challenge vista sul social. Il più grande di loro aveva 15 anni.

Non è un fenomeno esclusivamente americano. Ad inizio del 2021 una bambina palermitana di appena 10 anni ha perso la vita in circostanze tragiche, le prime ricostruzioni hanno attribuito il decesso alla “Blackout Challenge“. L’incidente aveva provocato l’intervento del Garante, che aveva chiesto ed ottenuto una serie di rassicurazioni da parte del social, nel tentativo di rendere più difficile l’iscrizione ai social ai minori di 12 anni.

Nel mirino gli algoritmi del social network, che sono progettati per spingere e rendere virali i contenuti più accattivanti. A volte con risultati pericolosi. Non sarebbero stati i bambini – argomentano gli avvocati dei loro genitori – a cercare in autonomia la challenge su TikTok. Al contrario, l’accusa è che questa sia stata mostrata e promossa da TikTok nella schermata principale dell’app.

Con un comunicato, TikTok ha ribadito di mantenere “un approccio vigile nell’assicurarsi la sicurezza dei suoi utenti” e di procedere a “rimuovere tempestivamente ogni contenuto pericoloso” che violi le policy dell’app. “Vogliamo ribadire le nostre più sincere condoglianze alle famiglie dei bambini per la loro tragica perdita”, ha aggiunto un portavoce di ByteDance.

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