Nonostante tutto, Diablo Immortal è stato un successo finanziario. Il lancio del gioco per smartphone è stato accompagnato fin da subito da forti polemiche: “è un pay-to-win“, accusano diversi giocatori e magazine specializzati.
Eppure le sue spregiudicate tecniche di monetizzazione si sono dimostrate fruttuose. Prova ne è che il gioco, dal giorno del lancio, ha generato in media oltre 1 milione di dollari al giorno. In totale, nel suo primo mese di vita il gioco ha generato ricavi per 49 milioni di dollari.
Nel frattempo il gioco è stato scaricato più di 10 milioni di volte, anche se recentemente è pressoché sparito dalle pagine dei più visti su Twitch. Insomma, il sospetto è che questa macchina dei soldi possa incepparsi molto presto, considerando che la popolarità del gioco sta rapidamente scemando.
Sta di fatto che il gioco della Blizzard ha macinato alcuni importanti record, comportandosi molto meglio di altri giochi concorrenti. Ad esempio, la versione mobile di Apex Legends durante il suo primo mese di vita ha generato ricavi per 11,6 milioni di dollari. Eh sì che quest’ultimo è stato scaricato da oltre 20 milioni di persone. Insomma, il doppio dei giocatori per generare meno di un quarto del fatturato.
Non è un buon segnale per l’industria: significa che le pratiche aggressive per spennare i giocatori non solo funzionano, ma sono addirittura preferibili a tattiche di monetizzazione più ‘etiche’.