Google ha accettato di risolvere una class action presentata da alcuni sviluppatori indipendenti con una transazione da 90 milioni di dollari. Gli sviluppatori avevano accusato Google di aver violato le leggi antitrust statunitensi.
Gli sviluppatori contestavano le policy di Google Play, il più grande marketplace per le app Android. Nella fattispecie, gli sviluppatori contestavano l’obbligo di utilizzare Google Pay come metodo di pagamento e contabilità per le transazioni in-app. Google Pay per molti anni – ricorda il magazine The Verge – ha imposto agli sviluppatori ina commissione del 30%. A luglio del 2021, in risposta proprio a questa class action, Google aveva accettato di ridurre le commissioni al 15% per gli sviluppatori con un fatturato inferiore al milione di dollari.
Alla class action avevano aderito un totale di 48.000 piccoli sviluppatori di app con sede negli Stati Uniti. La compensazione da 90 milioni di dollari verrà divisa trai partecipanti, che avranno diritto ad un risarcimento minimo di 250 dollari, fino ad un massimo di 200mila.
“Oggi quasi 48.000 instancabili sviluppatori di app riceveranno il giusto pagamento a cui hanno diritto per il frutto del loro lavoro”, ha annunciato l’avvocato che ha seguito la class action, Steve Berman. “Grazie a questo accordo, gli sviluppatori avranno maggiori opportunità di crescita e guadagno”.
Google si è anche impegnata a creare una nuova sezione del Play Store dedicata alle app indipendenti.