A novembre del 2021 l’antitrust del Regno Unito aveva bocciato l’operazione di acquisizione di GIPHY da parte di Meta. Le autorità britanniche hanno dato nuovamente torto all’azienda americana in sede di appello.

GIPHY è una piattaforma nata per facilitare la condivisione di GIF, le immagini animate. GIHPY è ormai integrato di default su un gran numero di applicazioni di messaggistica, forum e social network, incluso Twitter. Proprio la popolarità della piattaforma, ormai così radicata all’interno di molti servizi concorrenti di Facebook, aveva fatto storcere il naso a diversi analisti.

Il rischio è che possedendo GIPHY, Meta abbia la possibilità di accedere ai dati degli utenti di TikTok – per citarne uno dei social che usano il servizio -, ottenendo un vantaggio indebito. Dopo il primo alt imposto dalle autorità britanniche, Meta aveva tempestivamente impugnato la decisione portandola in appello.

E proprio il Competition Appeal Tribunal del Regno Unito ha dato nuovamente torto alla multinazionale fondata da Mark Zuckerberg.

L’acquisizione di GIPHY, rileva il collegio giudicante del CAT, rischia di rafforzare ulteriormente la posizione dominante di Meta, indebolendo la concorrenza all’interno del mercato delle piattaforme social e delle applicazioni di messagistica. Il CAT ha rigettato cinque delle sei argomentazioni a sostegno dell’impugnazione sollevata da Meta, accogliendo invece le rassicurazioni dell’azienda in merito al trattamento delle informazioni degli utenti iscritti ai servizi delle aziende terze. Ma proprio quest’ultimo – commentano ora diversi osservatori – era uno dei punti chiave del primo stop imposto lo scorso dicembre dall’antritrust. Il sospetto, dunque, è che la partita non sia ancora finita.