Finalmente è approdata su Amazon Prime Video la terza stagione di The Boys. La serie original Amazon è tra più apprezzate della piattaforma e tra i fiori all’occhiello di Prime Video. Chi ben conosce The Boys sa che i protagonisti della serie non sono certo gli eroi che siamo abituati a vedere nei film Marvel o DC.
La Marvel cinematografica, in particolare, ha abituato il suo pubblico, al meno nelle prime sue fasi, ad una visione senza sfumature dell’eroe: buono o cattivo, eroe o villain. Non esistono mezzi termini. L’eroe Marvel è senza macchia e senza paure, pronto a sacrificare se stesso pur di salvare il resto del mondo, non sussistono esitazioni. Nella fase quattro la situazione sembra essere cambiata, i nuovi eroi MCU hanno debolezze, problemi umani terribilmente comuni e non sono più così facilmente imbattibili.
Se quindi l’asticella nella casa delle idee si è alzata ancora è distante della maturità dei protagonisti di The Boys.
La serie Amazon è irriverente, spregiudicata e politicamente scorretta, in fondo piace proprio per questo. I Super di The Boys non hanno nulla a che fare con gli eroi dolci e integerrimi a cui siamo abituati.
Imperfetti, spezzati e diabolici ecco i Super
The Boys dal 2019 propone un cast di attori non particolarmente noti al grande pubblico ma che in pochissimo tempo, complice il carisma dei loro personaggi, sono riusciti a diventare riconoscibili.
Gli eroi Amazon sono diversi da qualsiasi altra rappresentazione precedente. Scordatevi moralità e compromessi quando guardate The Boys. Per la prima volta un prodotto visivo rappresenta l’eroe mediante l’analisi dei suoi difetti, delle sue imperzioni e della visibili problematiche piuttosto che per le doti indiscusse.
I Super sono si superdotati e quasi invincibili ma non è questo a contraddistinguerli, sono le loro complessità e perversioni che rendono i Super famosi.
I Sette dovrebbero essere integerrimi, ligi alle regole e moralmente puri, peccato che questi siano solo le apparenze vendute dalla Vought come verità assolute. Nessuno dei Sette è senza peccato, Starlight compresa.
Il simbolo dei superiori d’America è l’emblema della scorrettezza della serie. Homelander appare al pubblico come il simbolo di un eroe onesto, pronto a sacrificarsi per la sua patria e a difendere i suoi compari, in realtà è l’esatto opposto. Homelander è perverso, diabolico e meschino, un vero assassino nel più profondo dei termini. Eroe per le folle e criminale e omicida per chi lo conosce nel profondo. Il suo senso di giustizia è corrotto dalla sete di potere e dalla necessità di avere l’attenzione di tutti puntata su se stesso. Homelander è narcisista e megalomane, non sopporta confronti e condivisioni. Il suo potere lo identifica, lui è solo l’eroe non l’uomo. Non esiste John senza Homelander.
Se il personaggio di Antony Starr è il più oscuro non meno dark sono The Depp (Chace Crawford), A-Train (Jessie T. Usher) e Black Noir (Nathan Mitchell). The Depp rappresenta l’uomo che non ha rispetto né cura per la figura femminili, rendendosi artefice di atti di violenza sessuale ai danni di Starlight. A-Train non esita a controllare il proprio potere nemmeno quando questo è causa di morte e violenza; infine Black Noir è il classico mercenario pronto ad agire dove viene inviato senza chiedere ulteriori spiegazioni. I tre Super nel corso delle due stagioni finora uscite hanno fatto un percorso di crescita, Homelander ancora no. Non posso non menzionare Stormfront (Aya Cash), eroina che incarna il male in persona identificato dal nazismo.
Solo Queen Maeve (Dominique McElligott) e Starlight (Erin Moriarty) brillano più per i loro pregi che per le loro defezioni. Maeve per tanto tempo ha taciuto e coperto le atrocità dei suo compagni credendo questo l’unico modo per sopravvivere. L’arrivo di Starlight ha cambiato tutto. Maeve non è più disposta a soccombere di fronte alle evidenti ingiustizie, desidera vivere la sua vita privata alla luce del sole. Nella seconda stagione viene rilevata la sua relazione con la compagnia di vita e smascherata la finta storia con Homelander. Sembra che la vita di Maeve sia pronta a decollare ma purtroppo non è cosi. In The Boys tutto è apparenza: Meave viene strumentalizzata come simbolo Super della comunità LGBTQ+, utilizzata quindi per attrarre sempre maggiori sostenitori.
The Boys ha fatto dei suoi personaggi più neri che grigi un vero marchio di fabbrica e non è pronta a rinunciarvi tanto presto.
Eroi in provetta: manca il viaggio dell’eroe (forse non per tutti)
Nei cinecomic dedicati alle origini dei personaggi siamo abituati a vedere eroi che compiono un viaggio alla ricerca di se stessi e alla scoperta dei loro poteri. Solo al termine del viaggio sono pronti per essere definiti eroi, sono in grado di gestire i loro poteri e le responsabilità che questi comportano. Il viaggio dell’eroe è tipico dei romanzi fantasy ma viene sfruttato negli ultimi anni con molta sapienza nelle storie dedicate ai supereroi.
In The Boys, serie anticonvenzionale dedicata agli eroi, il viaggio dell’eroe è quasi completamente assente. I Super nascono eroi, non apprendono i loro doni in giovane età ma li possiedono dalla nascita a causa dell’iniezione del siero V. I piccoli bambini nelle cui vene circola il siero sono dotati di straordinarie abilità per cui impiegano pochissimo tempo ad affinarle. L’unico barlume di percorso dell’eroe riscontrabile in The Boys è rappresentato dalla competizione per diventare membri dei Sette, gara che si rivela ad ogni modo orchestrata dalla Vought.
Parodia degli eroi della Justice League
La serie TV originale Amazon può essere interamente definita una parodia dei cinecomic contemporanei e non solo. La satira politica è una dei tratti distintivi dello show, The Boys critica aspramente e a più riprese diverse problematiche dell’America sia con tono ironico che senza mezze misure. Nulla viene risparmiato.
Ad essere iconicamente presi di mira sono sicuramente i supereroi dei fumetti DC, i Super di The Boys sono la parodia dei personaggi delle Justice League: Homelander è Superman, The Depp è Aquaman, A-Train ricorda Flash, Black Noir è Batman e Queen Maeve senza dubbio è Wonder Woman.
L’immediata associazione dei protagonisti di The Boys con gli eroi della DC Comics è rilevabile dai costumi: sono molto ma davvero molto simili tra loro, non a caso. The Boys non vuole nascondersi nell’ironizzare e sottolineare i difetti degli eroi, anzi vuole farlo a gran voce perciò quale miglior conforto poteva esserci se non quello con i superiori più famosi di sempre?
La purezza di Starlight
Se siete arrivati fino a qui potrete pensare che in The Boys manca completamente quel personaggio puro di cuore, limpido ed onesto di cui ogni storia dedicata ai supereroi ha bisogno. Tranquilli non manca nemmeno in The Boys.
Starlight è l’eroina nel senso più classico del termine. La piccola Annie January ha da sempre creduto che la forza di volontà, la costanza e i sacrifici fossero la chiave vincete per diventare l’eroina che sognava di essere. Annie da quando ha memoria ha partecipato a concorsi di bellezza per Super, a gare tra Super in diverse discipline ed è sempre arrivata prima. Non sembra strano quindi che ed essere scelta come nuovo membro dei Sette sia proprio lei: Annie January nome d’arte Starlight, pura, onesta e giusta. La ragazza perfetta per rivestire il ruolo più ambito nella cerchia dell’élite dei supereroi.
Con Starlight non esistono apparenze lei è davvero onesta, gentile e dedita al prossimo come sembra, non finge solo di esserlo. Sono proprio queste innate qualità morali che fanno di Annie il candidato ideale per portare nuova linfa vitale ai Sette. La Vought la seleziona con un preciso obbiettivo: attirare nuovo pubblico tra le fila dei sostenitori, nuovi fan più inclini a patteggiare per una figura come Starlight piuttosto che per Homelander.
La ragazza si renderà conto solo quando è troppo tardi che tutto quello che aveva creduto vero è solo una copertura, la realtà è molto più marcia del previsto.
Interessante è il fatto che in un primo momento solo Starlight viene presentata come un personaggio in grado di distingue le sue due vite: quella professionale sotto lo pseudonimo di Starlight e quella privata e intima sotto il nome di Annie. Annie sembra l’unica in grado di identificarsi a prescindere dall’essere eroina. Solo più avanti nel corso della serie assistiamo allo sviluppo delle vite private anche degli altri personaggi, in particolare di Maeve.
Super vs Boys
I personaggi di cui vi ho parlato fino ad ora dovrebbero essere gli eroi della storia. Date le loro complessità non sempre vengono ritenuti in grado di provvedere alla sicurezza dell’America. Le loro mancanze o le loro ingerenze sono causa della sofferenza del popolo americano per cui non posso essere lasciate impunite. Solo una banda pressoché improvvisata di non Super sarà in grado di intralciare il cammino dei Sette.
I Boys capitanati da Billy Butcher sono uomini comuni senza alcun super potere se non la sete di vendetta e giustizia. Ognuno è mosso da un motivo personale che lo spinge ad agire a danno e contro gli eroi di casa Vought. L’obbiettivo è metterli fuori gioco, i mezzi non sono certamente legali e onesti ma la giustizia in The Boys è affare privato.
Quindi chi sono i veri eroi di The Boys? I Super no di certo. Potrebbero esserlo i Boys ma il fine non giustifica i mezzi e per molti non sarebbero tanto diversi dai Super. È quindi The Boys una serie dedicata ai supereroi senza saper tizi degni di questo nome? Si, (Stralight a parte) ed è proprio per questo che la serie ci piace tanto.