Esplosivo e magnetico, il nuovo trailer dedicato a Final Fantasy XVI ha svelato diverse novità sull’ambiziosa nuova creatura del team di Naoki Yoshida e Hiroshi Takai, oltre alla già citata finestra di lancio. 

A distanza di due anni, la sedicesima fantasia finale è tornata a mostrarsi più in forma che mai con una manciata di sequenze di gameplay che ci hanno permesso di dare uno sguardo più approfondito al reame di Valisthea e alle caratteristiche del frenetico sistema di combattimento che ci vedrà assumere il comando di Clive Rosefield, primogenito dell’arciduca di Rosaria. 

Annunciato nel settembre del 2020, Final Fantasy 16 si è da subito distinto per la sua impronta marcatamente action ed il suo stile capace di riportare in campo un fantasy medievale che si rifà ai primissimi capitoli della serie, rielaborati ovviamente in chiave più moderna. 

Cerchiamo dunque di fare il punto su quanto mostrato, riepilogando le novità emerse dal trailer dello State of Play “Dominio”.  

Un mondo in conflitto

La storia di Final Fantasy XVI si svolge in un mondo in conflitto, un mondo scosso da tumulti sia sul piano politico che militare. Il regno di Valisthea è illuminato dalla luce dei Cristalli Madre, imponenti e luccicanti catene rocciose di cristallo che generano l’etere, un’energia sovrannaturale di cui le potenze del regno si servono per lanciare potenti incantesimi e garantire agi e abbondanza ai loro popoli.  

Potendo contare sul potere dei rispettivi Cristalli Madre, le diverse potenze, il Gran Ducato di Rosaria, il Sacro Impero di Sanbreque, il Regno di Waloed, la Repubblica Dhalmekiana, il Regno di Ferro e il Dominio Cristallino hanno cercato sempre di mantenere rapporti di pace, ma ora la comparsa di una terribile e misteriosa forza, chiamata “Piaga”, li ha purtroppo spinti a desiderarli tutti. 

Come abbiamo già avuto modo di notare dal trailer di annuncio, anche questo nuovo filmato denota con una certa chiarezza il clima e i toni di un Fina Fantasy che promette di essere molto più cupo, maturo e feroce rispetto ai suoi predecessori. Nel video si alternano scene di sanguinose ed epiche battaglie di ampio respiro che vedono la partecipazione non solo di interi eserciti e legioni ma anche dei cosiddetti Eikon, le creature sovrannaturali che noi conosciamo come Summon e che possiedono i Dominanti, uomini e donne che possono manifestarne i poteri. 

Considerati come le creature più letali e potenti di Valisthea, proprio Ifrit, Shiva, Titan e gli altri Eikon si sono rivelati come gli indiscussi protagonisti del nuovo trailer, confermando ulteriormente come le evocazioni risultino centrali in questo capitolo e a quanto pare non soltanto sul piano ludico. 

Per quanto concerne, invece, i personaggi accanto al protagonista Clive Rosefield, appaiono per qualche secondo sullo schermo anche due nuovi Dominanti le cui origini sono state poi approfondite dal team tramite un post sul PlayStation Blog. Il primo è Hugo Kupka, in passato soldato dell’esercito repubblicano e ora Dominante dell’Eikon Titan e consigliere economico della Repubblica Dhalmekiana. Una posizione di cui si è servito per esercitare la propria influenza sulla politica e sull’esercito della nazione, racimolando una considerevole fortuna. Sebbene si dica che l’uomo che ha tutto non desidera niente, Benedikta Harman gli insegnerà che soldi e potere non sono le uniche cose che il mondo ha da offrire. 

Essendo emersa da una giovinezza fredda e spietata, Benedikta Harman, invece, è il Dominante dell’Eikon Garuda, Guardiana del vento e al comando di un’élite di spie di Waloed grazie al suo talento per la spada e i sotterfugi. Durante la missione per trovare l’elusivo secondo Eikon del fuoco, incrocerà la sua strada con quella dell’affine Clive e sarà costretta ad affrontare il suo passato. 

Il potere degli Eikon

Come dicevamo in apertura, però, questo nuovo trailer ci ha permesso principalmente di rivedere in azione il protagonista Clive, grazie alla presenza di alcune sequenze di gameplay che hanno messo in luce alcuni dettagli inediti e interessanti del frenetico sistema di combattimento. Gli scontri, fatti di combo, schivate e contrattacchi sono contraddistinti da un dinamismo d’azione piuttosto marcato che strizza l’occhio nelle caratteristiche e nel moveset a quello sfoggiato da Nero in Devil May Cry 5. Un dettaglio che non sorprende, visto e considerato che al deisgn del battle system c’è Ryota Suzuki, colui che ha lavorato al quinto capitolo della serie Devil May Cry e ad altre produzioni Capcom.  

Osservando le diverse scene di combattimento è possibile intravedere l’HUD del gioco, che supponiamo sia al momento solo provvisoria. Dando uno sguardo alle diverse icone poste nell’angolo superiore sinistro dello schermo accanto alla barra degli HP, scopriamo che il nostro protagonista potrà sfoggiare diversi pattern d’attacco a seconda dell’Eikon scelto. 

Sembrerebbe che premendo il tasto L2, infatti, potremmo modificare l’Eikon associato a Clive per consentirgli di sfoggiare un ampio ventaglio di mosse, incantesimi ed abilità speciali in grado di favorire un approccio sempre diversificato e strategico in battaglia. Attingendo al potere di Shiva, ad esempio, il nostro protagonista potrà intrappolare i nemici in una morsa glaciale, mentre attingendo a quello di Odino potrà trafiggerli con una serie di vorticosi fendenti e cosi via. 

Ma non è tutto: guardando le sequenze di combattimento notiamo la presenza di tre piccole barre posizionate sotto la barra degli HP di Clive che potrebbero essere legate con molta probabilità all’attivazione di una sorta di limit break che potrà essere sfoderata al caricamento completo delle barre che avverrà come sempre man mano che aumentano i colpi inflitti.  

Un altro aspetto interessante riguarda la presenza di possibili scontri tra Eikon. In una delle scene finali del trailer, vediamo gli Eikon affrontarsi a coppie: vediamo Shiva contro Titano, Odino contro Bahamut, Fenice contro Ifrit. Il bello è che si nota chiaramente la presenza della barra dei punti vita da una parte e l’altra dello schermo e ciò significa che quelle scene non sono semplicemente cinematiche ma vere e proprie sequenze di gameplay.  

Inoltre, durante le battute finali dello State of Play sono emersi anche altri dettagli tramite il PlayStation Blog che ci hanno permesso di scoprire l’elenco completo delle diverse personalità che stanno guidando lo sviluppo del gioco. Com’è noto già da tempo, Square Enix ha affidato lo sviluppo di Final Fantasy 16 alla Creative Business Unit III, distaccamento artefice del successo di Final Fantasy XIV. Oltre al produttore Naoki Yoshida, dunque, e al designer Ryota Suzuki, nell’elenco troviamo anche il Direttore Artistico Hiroshi Minagawa e l’apprezzato compositore Masayoshi Soken, che ha curato gli arrangiamenti di Final Fantasy XIV e che di certo saprà come caratterizzare le atmosfere della sedicesima fantasia finale con il tocco epico e magistrale della sua musica.

In conclusione, possiamo dire che la carrellata di dettagli divulgati dal nuovo trailer Dominio ha confermato le ipotesi che avevamo maturato durante questo lungo anno di silenzi, ossia quelli riguardanti la presenza di un intreccio narrativo più maturo e strutturato, di un sistema di evocazioni più evoluto e della temuta assenza del party. Appare chiaro, infatti, a questo punto che il nuovo Final Fantasy si concentrerà su un unico protagonista (anche in questo trailer vediamo Clive combattere esclusivamente da solo) e su un sistema di combattimento puramente action che, se da un lato tenta di innovare prendendo le distanze dai combattimenti a turni e dal sistema ATB, dall’altro sappiamo che farà di certo storcere il naso ai fan più nostalgici della saga.  

Ciò che è certo è che Final Fantasy XVI vuol essere un Final Fantasy diverso, un titolo capace di dare inizio ad un nuovo corso per la serie, abbandonando la deriva realistica in virtù dell’adozione di uno stile fantasy più classico che sappia riproporre in chiave moderna tutta l’essenza della splendida mitologia della saga che da anni coinvolge e appassiona intere generazioni. E, per ora, i presupposti per riuscirci sembrerebbero esserci tutti.