Instagram, moderatori corrotti dall’Iran per censurare gli attivisti: “dai 5.000 euro in su per sospendere i giornalisti”
Secondo un ex dipendente, l'Iran avrebbe pagato dai 5mila ai 10mila euro alcuni moderatori di Instagram per censuare i post degli attivisti pro-democrazia.
Un moderatore di Instagram ha denunciato i continui tentativi di corruzione del governo dell’Iran, che avrebbe avvicinato negli anni diversi suoi colleghi, con l’obiettivo di promuovere la cancellazione degli account appartenenti a persone ‘scomode’, come attivisti e giornalisti.
L’Iran avrebbe offerto dai 5.000 ai 10.000 euro ai moderatori incaricati di supervisionare i post in lingua farsi (persiano) pubblicati sui social.
Instagram, come Facebook, gestisce direttamente solo una piccola parte delle operazioni di moderazione. Il grosso del lavoro è affidato ad aziende esterne. Un’inchiesta del 2019 aveva denunciato il clima di lavoro estremamente tossico e malsano che si respira all’interno di questo genere di aziende, dove spesso i dipendenti sviluppano disturbi post-traumatici simili a quelli dei veterani.
“Cercavano soprattutto un modo per rimuovere l’account di Masih Alinejad”, ha raccontato alla BBC l’ex moderatore di Instagram. Masih Alinejad è una giornalista e attivista iraniana. Nel 2021 le autorità iraniane avevano organizzato un piano – sventato dall’intelligence statunitense – per convincere con l’inganno Alinejad ad uscire dagli Stati Uniti, in modo da poterla sequestrare. Alinejad oggi vive e lavora a New York.
L’Iran – continua la denuncia dell’ex dipendente – sarebbe già riuscito con successo ad avvicinare diversi moderatori di Instagram. «Alcuni di loro sostengono il governo, quindi non c’è bisogno di corromperli, hanno già un chiaro bias», ha aggiunto.
Diversi attivisti iraniani recentemente hanno denunciato la rimozione di diverse immagini e video delle manifestazioni contro il governo delle scorse settimane. Instagram sostiene di aver condotto un’indagine approfondita, non trovando prove di abusi da parte dell’azienda a cui è affidata la moderazione dei contenuti in lingua persiana.