Non è cosa usuale porre come elemento centrale di uno sceneggiato televisivo del 2022 una coppia nel pieno della terza età. Per elemento centrale intendo nucleo emotivo e drammaturgico, lo snodo da approfondire per sviscerare le tematiche di una storia a struttura seriale, e non semplicemente un espediente narrativo per parlare di altro. È ancora meno usuale quando questo ingrediente viene accostato a quello dello sci-fi nella sua declinazione da “scoperta dell’ignoto“. Quello scenario che permette al protagonista di guardare dentro se stesso osservando l’altrove, un primo passo necessario che prelude all’avventurarsi verso l’esterno per iniziare una più o meno parallela trasformazione intimista e così via.

Ecco, inizierei la recensione di Notte Stellata (Night Sky), la nuova serie originale Amazon ideata da Holden Miller, con questo accostamento ben in testa, punto di riferimento essenziale per capire pregi e difetti di un prodotto che, di fatto, si esaurisce lì, avendo concepito la sua prima stagione come una sorta di lungo intro alla storia effettiva e che, dunque, si concentra molto sui personaggi e molto poco sull’esplorazione vera e propria, posticipando alla seconda parte (se ci sarà).

A ben guardare forse è proprio la coppia dei protagonisti, i meravigliosi premi Oscar Sissy Spacek e J. K. Simmons, ad essere, paradossalmente, l’unico elemento realmente nuovo di una serie per il resto fuori epoca (anche dal punto di vista estetico), punta di diamante di un cast corale non sempre all’altezza della situazione e non aiutato da dei personaggi che accusano di un difetto atavico e spesso fatale da queste parti: essere molto scritti ed essere comunque molto poco interessanti.

Per fortuna, quindi, ci sono “i due anziani” a metterci una pezza, aiutati da registi esperti come Juan José Campanella e Philip Martin, che non li perdono mai di vista per non farli perdere di vista dallo spettatore.

Gli 8 episodi della prima stagione di Notte stellata sono disponibili su Prime Video dal 20 maggio 2022.

 

Un segreto in cantina

Franklin (Simmons) e Irene (Spacek) sono sposati da circa 40 anni e da circa 40 anni vivono in una casetta in campagna nella periferia di un paesino tranquillo. Scenario perfetto per condurre una serena vecchiaia, al riparo dallo stress delle grandi città e dal fervore di una vita troppo moderna per i ritmi di un’esistenza invece passata a lavorare coltivando le menti dei più giovani o facendo delle proprie mani uno strumento di lavoro creativo.

Un insegnate e un falegname, due nonni e due innamorati, una vita abitudinaria passata ad accudirsi a vicenda e la possibilità di godersi quando vogliono una romantica vista sul cielo stellato di un mondo lontano proprio sotto il proprio giardino.

Cosa c’è di più… aspettate, cosa?

Si, 20 anni fa o giù di lì, per quella strana verità secondo la quale “la Natura odia il Vuoto”, il buon Frank scopre, nel tentativo di scaricare la rabbia per una perdita subita, una porta di accesso ad un mondo alieno, o meglio ad una finestra per osservarlo. Una manna per Irene, da qualche tempo malata e che sembra trovare sollievo solo in tale vista. Motivo per il quale l’uomo, nonostante le naturali diffidenze verso un elemento così “originale” e la dipendenza che la moglie sta sviluppando verso di esso, decida non solo di continuare ad assecondarla, ma anche di mantenere il segreto sulla sua esistenza.

sissy spacek e j. k. simmons

Anche la meraviglia però non dura per sempre e le condizioni della donna si aggravano al punto di portarla a prendere una decisione drastica, sventata solamente dall’ingresso nella loro vita di un ennesimo nuovo elemento, apparentemente proveniente proprio da quel mondo che hanno osservato per così tanti anni.

Alla faccia dell’esistenza monotona, della coppia serena ed amorevole e della vecchiaia da passare in serenità.

Il Mondo Caduto e il Mondo Promesso

Una coppia di protagonisti per una coppia di mondi, uno è quello interno, che si configura anche come la Terra in cui viviamo oggi, ricco di traumi, dolore, incomprensioni, mancanze e rimorsi; l’altro è quello del cielo stellato, spaventoso, ma pieno di opportunità perché punto di connessione verso una nuova speranza. Quella che fa star bene Irene, quella che porta nella sua vita un nuovo motivo per essere vissuta.

Il primo episodio di Notte Stellata è veramente molto interessante per la sua personale visione della terza età, soprattutto quando pone una contrapposizione tra interno ed esterno e quando propone un ipotetico rapporto attrattivo chi è arrivato in quella stagione della vita e la possibilità di accedere ad una sorta di paradiso laico, contrapposto ad un purgatorio terreno dimora solo di fraintendimenti e fantasmi, che non accennano a placarsi. Siamo però dentro uno sci-fi che prevede uno sviluppo narrativo dalle parti di un adventure on the road che strizza l’occhio a prodotti totalmente distanti dal racconto senile.

Un gran peccato, ma sono gli Amazon Studios dopotutto.

E allora ecco il figliol prodigo da un altro mondo, il vicino impiccione, i Guardiani, le sette, i custodi del mistero, i villain vestiti da villain, la nipote che non sa che fare della propria vita e tutta la compagnia cantante. Nient’altro che un mero (numerosissimo, sia in termini di minutaggio che di cast) riempitivo in fin dei conti che si perde in una trama che con la scusa di promettere e basta difetta sia di originalità sia di logica, colpa soprattutto di una scrittura timida e approssimativa anche nella comfort zone.

Adam Bartley

Quello che rimane è il mix di coordinate citate nell’introduzione, che illuminano, nonostante tutto, una notte che, al contrario del titolo, è per il resto piuttosto buia.

In conclusione, la prima stagione di Notte Stellata si concentra sul fare tutto il possibile per dare allo spettatore modo e maniera di entrare in contatto con i suoi personaggi, tutti scritti in maniera profonda, ma pecca completamente nella struttura di un suo universo, quasi accusando la presenza di una trama legata all’elemento sovrannaturale. Negli occhi rimangono le espressioni dei due meravigliosi interpreti e da loro, paradossalmente, si può ricominciare. Le premesse ci sono. Purtroppo la sufficienza no.

La prima stagione di Notte Stellata è disponibile su Prime Video dal 20 maggio 2022.

55
Notte Stellata
Recensione di Jacopo Fioretti

Notte Stellata è la nuova serie sci-fi originale degli Amazon Studios disponibile da Prime Video con i primi 8 episodi. Il prodotto ideato da Holden Miller vanta un cast corale molto largo con al centro due pezzi da Novanta come i premi Oscar J. K. Simmons e Sissy Spacek, senza dubbio la cosa migliore e, in generale, l'unica veramente azzeccata dagli autori. Questa prima stagione è un lungo preludio in cui si tenta di costruire dei personaggi credibili e coinvolgenti, i quali, a contatto con l'ignoto, cominciano un viaggio all'interno di se stessi, ma si perde molto nella connessione con una trama che, nel tentativo di operare in una perenne comfort zone, va dalle parti dell'adventure on the road assai già visto. Due anime, anzi due mondi, lontanissimi e mal legati. Nonostante tutto ci sono le premesse per una seconda parte nettamente migliore.

ME GUSTA
  • La coppia di protagonisti è magnifica.
  • La regia riesce in larga parte a coprire i difetti strutturali di una scrittura che rischiava di perdere anche la carica emotiva del suo nucleo centrale.
  • Paradossalmente ci sono comunque le premesse per una seconda stagione migliore.
FAIL
  • Tutti i personaggi sono molto scritti, tutti i personaggi, tolti due protagonisti, sono poco coinvolgenti.
  • La parte adventure si lega molto male alla parte intimista.
  • La componente sci-fi funziona solo quanto è lasciata sullo sfondo.
  • La scrittura della serie quasi sembra accusare lo svolgimento della sua stessa trama.