I pannelli solari di Tesla per ‘creare Bitcoin’. L’esperimento parte in Texas, dove si trova la prima mining farm alimentata (anche) con i pannelli e i Powerwall dell’azienda di Elon Musk. L’azienda dietro al progetto si chiama Blockstream, ed è la prima a poter vantare una collaborazione ufficiale con Tesla.
Sono sempre di più le aziende del settore che hanno puntato sulle energie rinnovabili – o addirittura sulle centrali nucleare – per generare criptovalute, nel tentativo di autoregolamentare l’attività di mining e dare una risposta alle critiche sui consumi di energia elettrica associati al protocollo Proof-of-Work, quello alla base del funzionamento della blockchain di Bitcoin e (per adesso) Ethereum.
Il piano è stato finanziato con un crowdfunding da 40 milioni di dollari, in parte raccolti con una ICO (ossia con l’emissione di un token). Tesla ha già consegnato i primi quattro Megapack.
Megapacks have landed, repeat the Megapacks have landed!
The @Blockstream, @blocks and @Tesla 100% renewable zero-emission #BitcoinMining facility is just getting started. #Bitcoin pic.twitter.com/5hMj6F8yT4
— Blockstream (@Blockstream) May 18, 2022
La mining farm texana verrà alimentata da una distesa di pannelli solari (3,8MW) e un Megapack da 12 MWh. Anche Blocks (ex Square), la società di Jack Dorsey, collabora al progetto. È una delle iniziative più ambiziose per la creazione di una mining farm alimentata ad energia rinnovabile e, dunque, sulla carta, ad emissioni zero. Basterà per sconfiggere le diffidenze dell’opinione pubblica e, in particolare, dei governi e degli ambientalisti?