Narrata da Sir David Attenborough e caratterizzata dalla colonna sonora originale del più volte premio Oscar Hans Zimmer, “Il pianeta preistorico” sarà un’affascinante esplorazione dell’antico pianeta Terra con una cura nei dettagli mai vista prima. Per l’intera settimana, dal 23 al 27 maggio sarà possibile vederla su Apple TV+.
Sessantasei milioni di anni fa, un asteroide grande quanto Manhattan piombò sulla terra. Questo evento infausto segnò la fine dell’era dei dinosauri. Durante quella catastrofe non scomparirono solo i dinosauri, ma anche quasi il settantacinque per cento di tutte le specie terrestri
La scrittrice Elizabeth Kolbert riassume in pochissime righe ciò che è accaduto nell’era dei dinosauri: un evento catastrofico che ha letteralmente riscritto la storia dell’evoluzione del nostro pianeta.
Dopo sessanta milioni di anni questa storia è ancora attualissima e soprattutto pregna di significato e interesse.
Sin da prima che Crichton o Doyle scrivessero romanzi ambientati con i dinosauri, e anche prima dell’avvento del franchising di Jurassic Park, il mondo di questi enormi draghi era seguito e interessato da diverse generazioni. Ma perché i dinosauri hanno da sempre affascinato l’uomo? Senza girarci intorno sono i nostri draghi, i nostri kaju, i nostri mostri dei dungeon, ma con una differenza: sono scientificamente e realmente esistiti. Quindi non ci dobbiamo scandalizzare se le produzioni letterarie, o cinematografiche continuano a proporre prodotti a tema dinosauri. Ovviamente le tecnologie odierne, unite ai grandi studi che sono andati avanti nel campo paleontologico, permettono sempre di aumentare l’asticella del grado di qualità. E’ il caso senza dubbio de “Il Pianeta Preistorico” visibile su Apple TV+, una docuserie di John Favreu e dai produttori di Planet Earth che cercherà di raccontare il nostro Pianeta, al tempo dei dinosauri, attraverso dei capitoli tematizzati come: le coste, i deserti, le acque dolci, i mondi di ghiaccio e le foreste.
Un’idea che è ci è venuta in mente più di dieci anni fa – ricorda il produttore esecutivo John Favreu – e che l’abbiamo sviluppata negli ultimi quattro anni. Un progetto che mi emoziona come pochi, perché racconteremo la nostra Terra, il nostro ambiente con un linguaggio documentaristico dove i dinosauri “realmente” interagiscono con l’ambiente circostante. Ci siamo avvalorati delle tecniche migliori di CGI e soprattutto degli studi paleontologici più recenti per ricreare i dinosauri, sia per quanto riguardo le forme che i colori, più vicini alla possibile realtà
La serie è narrata da Sir David Attenborough, già voce di documentari come Il nostro pianeta (Our Planet), uscito su Netflix nel 2019. Le musiche originali del documentario sono realizzate dal più volte vincitore del premio Oscar Hans Zimmer, che è conosciuto come l’autore di colonne sonore indimenticabili come quella della trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, quella di Dune e quella dell’ultimo film di 007 ossia No Time to Die, insomma un binomio tra voce e musica di assoluto livello. La serie Il Pianeta Preistorico si concentrerà oltre che sui luoghi calpestati dai grandi dinosauri anche su fatti poco conosciuti (o comunque visti molto poco sul grande schermo) che riguardano i dinosauri. Tra queste saranno mostrate e raccontate le tecniche genitoriali del Tyrannosaurus Rex, l’esplorazione delle misteriose profondità degli oceani e dei pericoli mortali provenienti dal cielo. Oltre ai Dinosauri infatti, si potrà scoprire anche l’ambiente terrestre del periodo del Cretaceo, tra cui coste, deserti, mondi ghiacciati e foreste.
La parola epico sicuramente è quella che si avvicina di più alle nostre emozioni quando abbiamo visto il risultato completo. Nonostante gli anni in Marvel – continua Jonh Favreu – vedere le immagini finali di questa docuserie mi ha suscitato delle emozioni veramente forti. Nella speranza che il pubblico apprezzi il nostro lavoro ci piacerebbe moltissimo che questo evento sia solo l’inizio di un progetto ancora più ampio
Tra i paleontologi presenti nello staff di realizzazione de “Il Pianeta Preistorico” spicca il nome di Darren Neish, autore del volume Dinopedia, libro molto importante tra gli addetti ai lavori. Si tratta di un’enciclopedia illustrata e tascabile di tutto ciò che è dinosauro, con dozzine di voci su argomenti che vanno dalle colonie di nidificazione degli adrosauri, questo straordinario compendio dalla A alla Z è ricco di fatti su questi animali elettrizzanti, complessi e sofisticati ed è stata la base per moltissimi eventi narrati all’interno degli episodi. Tornando alla serie, questa è la prima volta che una produzione cinematografica (seppur seriale) sulla vita preistorica ha avuto un paleontologo tecnicamente qualificato a tempo pieno all’interno della produzione. Inoltre ci sono esperti di dinosauri e altri animali dell’epoca, che hanno interagito per l’intero progetto.
La composizione di ogni episodio è basata su un ambiente e situazione naturalistica particolare dove vengono raccontati i dinosauri attraverso i loro modi di vivere in un viaggio inclusivo incredibile. La sensazione, data anche dall’altissima qualità delle immagini, è di vedere un documentario girato in Live dove l’interazione dei dinosauri non risulta minimamente forzata, o troppo “romanzata”, ma con quel taglio scientifico che lo rende incredibilmente vero, senza la patina di “posticcio”. La cura degli stessi animali, in tutte le loro caratteristiche, è ai limiti del maniacale, con delle novità dal punto di vista visivo anche per l’immaginario dei solito dinosauri che siamo abituati a vedere in un certo modo da anni e anni.
Lo studio di ogni dinosauro presente all’interno del documentario è stato messo di nuovo in discussione – afferma il paleontologo Darren Neish – proprio per donare allo spettatore quanto di più vicino alla realtà, ad oggi conosciuta, di questi meravigliosi animali. Quindi vedrete un piumaggio presente in molti animali, dei colori molto vividi (a dispetto della solita tradizione legata al colore dei dinosauri classici più tenui) e delle forme “diverse” dal solito immaginario. Questa libertà ci ha permesso di donare un nuovo immaginario che siamo certi piacerà moltissimo al pubblico, sia il neofita che si ritroverà delle “nuove” interpretazioni che quello più tecnico che da anni “denuncia” una maggiore cura nel rappresentare queste meravigliose creature.
Un’altra cosa che vale la pena menzionare è che l’idea che hanno avuto per la realizzazione de “Il Pianeta Preistorico” è quella di dare eco alla forma di un pianeta Terra.
Quello proposto in questi cinque episodi è davvero il pianeta Terra ambientato sessantasei milioni di anni fa. E questo significa che il format ha una somiglianza talmente alta che distinguere le immagini dal vero non sarà opera facile.
Per questo è stato fatto per habitat, quindi ogni episodio riguarda un habitat diverso di quel tempo. E così, parte della scelta degli animali è subordinata a quel determinato ecosistema, hanno cercato gli animali (dinosauri) che più rappresentano le sfide che quegli ambienti offrono. Inoltre c’è stato un ulteriore studio per mostrare animali mai visti prima, o con delle caratteristiche o abitudini non consone come le sacche d’aria gonfiabili distribuite in tutto il corpo dei sauropodi oppure l’idea che questi giganteschi dinosauri dal collo lungo potrebbero aver effettivamente usato i loro straordinari colli, non solo come strutture per un’area di alimentazione più ampia, ma come struttura espositiva.
Le riprese esterne, moltissime realizzate in luoghi “veri”, rappresentano il punto di congiunzione tra il mondo preistorico e il mondo reale, ed è proprio su questo focus che Il Pianeta Preistorico ha il suo punto di forza: un luogo riconoscibile, raccontato in modo sublime da una voce narrante di spessore, dove è possibile catapultarsi e non più immaginare cosa poteva accadere milioni di anni fa…ma vederlo realmente senza più il blocco dell’incredulità.
La sensazione, data anche dall’altissima qualità delle immagini, è di vedere un documentario girato in Live
Il Pianeta Preistorico sarà visibile su Apple Tv+ da lunedì 23 maggio