Apple ha nuovamente posticipato il ritorno in ufficio dei suoi dipendenti, che dal prossimo 23 maggio sarebbero dovuti tornare a lavorare in presenza almeno tre giorni a settimana. Oggi i dipendenti lavorano in una formula ibrida: tre giorni in smart working e due in presenza.

Proprio il richiamo dei dipendenti in azienda aveva provocato delle importanti proteste. Recentemente un importante manager di Apple si era dimesso in polemica con la scelta di non dare piena flessibilità ai dipendenti.

Ma ora non se ne fa più nulla: in ragione del recente aumento dei contagi da Covid-19, Apple ha annunciato che l’attuale formula ibrida verrà prolungata ulteriormente. Non solo, i dipendenti dell’azienda dovranno anche tornare ad indossare le mascherine in tutti gli spazi comuni degli uffici di Apple.

La decisione di aumentare i giorni di lavoro in presenza era costata cara ad Apple. Il N.1 della divisione machine learning, Ian Goodfellow, si è recentemente dimesso citando come ragione le politiche dell’azienda contro lo smart working.

Un collettivo di lavoratori dell’azienda chiamato Apple Together da mesi chiede ai dirigenti di offrire maggiore flessibilità. “Il vostro programma per il lavoro ibrido non offre flessibilità ai lavoratori ed è dettato esclusivamente dalla paura”, si legge in una lettera del collettivo. “Paura del futuro del lavoro, paura dell’autonomia dei lavoratori, paura di perdere il vostro controllo su di loro”. Sono stati accontentati. Almeno per il momento.