Tiktoker ruba 2.000 sterline ad una bambina, il Telegraph riesce a fare giustizia

Lascia per alcuni giorni lo smartphone in mano a sua figlia, poi l’agghiacciante scoperta guardando l’estratto conto: – 2000 sterline, tutte spese in donazioni su TikTok. L’assistenza di Apple e del social non la degnano di una risposta. Una madre disperata ha scritto alla giornalista del Telegraph Katie Morley, che fortunatamente è riuscita a ricostruire l’accaduto e recuperare l’intero importo dilapidato dalla bambina.

«Il 29 dicembre la mia figlia più piccola, che ha dieci anni ed ha problemi di apprendimento, stava giocando allo smartphone quando è finita vittima di una ragazza che posta video dei suoi balli su TikTok», ha spiegato la madre al quotidiano britannico. «L’ha ingannata, convincendola a donarle in poco tempo oltre 2.000 sterline».

La madre ha anche spiegato di aver tempestivamente contattato sia Apple che TikTok, incontrando resistenza da entrambe le aziende. Nessun rimborso. Nessuna eccezione. La donna ha aggiunto di aver mandato diverse email alla sede irlandese di Apple, non ottenendo risposta.

Katie Morley è una giornalista del Telegraph, per cui cura una rubrica chiamata ‘Consumer Champion‘. In poche parole: tira fuori dai guai i lettori del quotidiano, cercando di risolvere le controversie con le aziende sfruttando il suo ruolo di giornalista.

È vero che esiste un’impostazione per attivare il parental control ed evitare questi problemi, ma è altrettanto vero che la lettrice ha usare il suo smartphone alla figlia solamente in un paio di occasioni. 2.000 sterline mi sembrano una punizione eccessiva

scrive la Morley.

Dopo che Karie Morley si è qualificata come giornalista, TikTok e Apple si sono dimostrate improvvisamente interessate ad indagare sull’accaduto. TikTok ha risposto molto rapidamente, ribadendo tuttavia che i soldi sono stati donati nel rispetto delle sue policy. Insomma, tutto legittimo e, ancora una volta, il rimborso viene negato.

Non soddisfatta, la giornalista ha sollecitato il social a fornirle ulteriori spiegazioni, scoprendo che l’account della tiktoker che aveva sottratto l’ingente somma di denaro era poi stato sospeso. Bingo. Dopo l’ennesima email e l’ennesima conversazione al telefono con un addetto alle pubbliche relazioni del social, TikTok finalmente ammette la natura fraudolenta delle transazioni. «Dopo aver condotto un’indagine più approfondita, abbiamo appreso che l’account segnalato effettivamente ha violato le nostre linee guida che proibiscono le frodi». A quanto pare, la ragazza millantava di essere in grado di aumentare i follower di qualsiasi account, chiedendo un pagamento in denaro per i suoi “servizi”. Ovviamente una balla. Dopo il pagamento la vittima del raggiro non otteneva un solo follower in più.

La storia riceve il suo lieto fine: Apple ha rimborsato le 2.000 sterline alla madre, che nel frattempo ha finalmente imparato la lezione e protetto le sue carte di credito con un PIN.

Ma per tutti gli altri? Non tutti i consumatori possono contare sull’aiutato di una reporter navigata, ed è francamente allarmante che il rimborso sia stato emesso esclusivamente a causa dell’insistenza della giornalista. «È inaccettabile che TikTok non abbia verificato la natura fraudolenta delle transazioni dopo la prima email», scrive la Morley. Ancora più allarmante è che i social network continuino ad avere un servizio clienti pressoché inesistente. Per una madre che riesce a recuperare i soldi che le sono stati rubati, ce ne sono altre migliaia che non rivedranno mai indietro un centesimo.

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