Dopo The Witch (2015) e The Lighthouse (2019) un altro film con l’articolo nel titolo e ambientato nel passato per Robert Eggers: The Northman è nelle sale italiane dal 21 aprile. Ispirato alla storia del principe Amleth scritta da Saxo Grammaticus, da cui Shakespeare ha preso ispirazione per il suo Amleto, The Northman ha permesso ad Alexander Skarsgård di interpretare il suo ruolo più fisico. È lui il protagonista in cerca di vendetta.
Ambientato nell’Islanda del X secolo, il film offre ancora una volta al regista Robert Eggers (qui alla sua opera più costosa: ha avuto a disposizione circa 80 milioni di budget) la possibilità di sfidare e smantellare dall’interno la tradizione e i dogmi assoluti della società arcaica. E allo stesso tempo di riflettere sul nostro presente.
Dopo l’assassinio del padre, re Aurvandil (Ethan Hawke), per mano di suo zio Fjölnir (Claes Bang), prima di fuggire lontano il giovane Amleth giura di ucciderlo e di salvare sua madre, la regina Gudrún (il premio Oscar Nicole Kidman). Anni dopo torna in patria e trova la madre sposata con lo zio. Nel frattempo incontra (Anya-Taylor Joy), di cui si innamora. Vi ricorda per caso Il re leone? Se sì avete visto giusto: abbiamo incontrato il regista Robert Eggers e l’attore Alexander Skarsgård a Roma. Entrambi ci hanno confermato che The Northman e Il re leone fanno parte della stessa famiglia.
The Northman: intervista a Robert Eggers e Alexander Skarsgard
The Northman: nella stessa famiglia di Shakespeare e Il re leone
Questo film ha dei riferimenti precisi alla cultura e al mito nordico, ma possiamo dire che il tuo personaggio è come Simba in Il re leone?
Alexander Skarsgård:
Sì, possiamo. Il re leone si ispira all’Amleto di Shakespeare e sua volta l’Amleto di Shakespeare si basa su Il principe Amleth di Saxo Grammaticus, che probabilmente viene da una saga dell’Islanda del decimo secolo. Quindi sì: siamo tutti connessi.
Quindi hai riportato questa storia a casa.
Alexander Skarsgård:
Praticamente sì. La rivendichiamo!
Robert Eggers:
Sì, al 100%. Il film si basa su una storia vichinga che ha ispirato l’Amleto di Shakespeare. Ma è come Il Re Leone. Quando abbiamo girato il combattimento finale sul vulcano un produttore esecutivo mi ha fatto vedere Scar alla fine di Il Re Leone e, mi vergogno a dirlo, è spaventosamente simile!
A proposito di animali: ci sono sempre nei tuoi film e sono portatori di messaggi importanti. Qui ci sono corvi, lupi, il caprone Black Philip era nel tuo primo film. Perché ti interessano così tanto gli animali, cosa rappresentano?
Robert Eggers:
Ho a che fare con il passato e il folclore. Ovviamente chi viveva nel decimo secolo aveva molti più animali intorno di quanto non succeda a te e me, che viviamo in città. Non ci sono centinaia di pecore che attraversano Roma. Non ci sono volpi artiche che cercano di rubare i polli. Questo film affronta la simbologia della mitologia vichinga.
The Northman: sia eroe che villain
Questo personaggio è molto complesso. Non sappiamo con certezza se sia l’eroe o il villain. È l’eroe della sua storia, ma per altri è l’antagonista. Quindi secondo te cosa rende tale un villain?
Alexander Skarsgård:
Volevamo che questo fosse un grande film d’intrattenimento sui Vichinghi, con tante scene d’azione, ma era molto importante evitare i cliché e gli stereotipi di eroe contro villain, buono contro cattivo.
A volte nei film non c’è un reale cambiamento: i personaggi non evolvono.
Ci sembrava più interessante far apparire molto chiaro chi fosse l’eroe e chi il villain, la relazione con sua madre e il suo significato, che ai suoi occhi è una vittima che deve essere salvata, è la sua missione, il suo destino, e poi ribaltare la prospettiva. Il confine è sfumato.
Quando se ne rende conto non è soltanto l’eroe, ma anche il villain. Come tutti noi, dentro di lui ha sia luce che buio, costantemente in lotta tra loro. Credo sia ciò che rende un personaggio interessante, non essere troppo eroico.
The Northman è nelle sale italiane dal 21 aprile.