Contro pressoché ogni pronostico, la scorsa settimana il CdA di Twitter ha approvato la proposta di acquisizione presentata da Elon Musk. Complessivamente l’operazione dovrebbe costare 44 miliardi di dollari e sarà in parte finanziata grazie ad un finanziamento approvato da Morgan Stanley.
Inizialmente l’OPA di Musk era stata accolta con grande scetticismo e molte perplessità da parte degli analisti, che tendenzialmente ritenevano improbabile il raggiungimento di un accordo. Eppure le cose sono andate diversamente.
L’acquisizione non è ancora finalizzata e ci sono ancora moltissime cose che potrebbero andare storte. Secondo la giornalista del Washington Post Rachel Lerman, i principali fattori di rischio che potrebbero portare ad un fallimento dell’operazione sono cinque.
- Il prezzo delle azioni di Twitter: dopo l’approvazione iniziale del CdA, la proposta di acquisizione dovrà essere votata anche dagli azionisti del social. Alcuni grossi azionisti, come il miliardario saudita Alwaleed bin Talal, hanno già manifestato la loro opposizione all’accordo. In generale, mercoledì le azioni Twitter venivano scambiate a 48,64 dollari, ben al di sotto dei 54,20 dollari per azione proposti da Elon Musk. Un segnale – spiegano gli analisti -, che il mercato non ha ancora completamente scommesso sul successo dell’OPA.
- I tweet di Elon Musk: dopo l’approvazione iniziale dell’OPA da parte del CdA, Elon Musk non ha smesso di fare… l’Elon Musk. Nei giorni successivi al voto del Cda, Musk ha pubblicato una serie di post irriverenti, attaccando personalmente alcuni importanti dirigenti di Twitter e postando alcuni meme ‘borderline’. «Ora acquisterò anche la Coca Cola per mettere di nuovo la cocaina nella bevanda», ha scritto nella giornata di ieri. E poi l’invettiva contro la più importante dirigente della divisione legale di Twitter: Vijaya Gadde, che si ritiene sia stata anche la persona responsabile della decisione di sospendere a vita l’account di Donald Trump. Da una persona che ha messo sul piatto 44 miliardi di dollari per acquistare la società, ci si aspetterebbe un comportamento decisamente più prudente. Secondo la giornalista Rachel Lerman, nessuno dei tweet in questione avrebbe violato le condizioni dell’accordo di acquisizione, ma esiste il rischio che l’ennesimo tweet fuori luogo possa maldestramente far saltare l’operazione.
- Le azioni di Tesla: l’operazione di acquisizione sta penalizzando molto il valore delle azioni di Tesla. Per diversi motivi: in primo luogo perché Elon Musk non ha spiegato dove intende prendere gli oltre 20 miliardi di dollari che gli servono per finanziare l’acquisizione. Pressoché ogni analista dà per scontato che Musk dovrà liquidare una grande quantità delle sue azioni di Tesla, portando ad un’importante svalutazione dell’azienda. Altri investitori temono che Twitter diventerebbe una distrazione troppo grande per Elon Musk, che oggi è già anche il CEO di SpaceX. Se le azioni Tesla rimarranno in caduta libera, Musk rischia seriamente di compromettere irreversibilmente il suo patrimonio», aveva spiegato a Reuters Ed Moya, analista senior di OANDA. L’ipotesi – verosimile – che l’accordo si trasformi in un suicidio patrimoniale, potrebbe spingere Elon Musk a sganciarsi all’ultimo.
- La penale da 1 miliardo di dollari: la proposta di acquisizione prevede una penale di 1 miliardo di dollari nel caso in cui una delle due parti decidesse di venire a meno alla buona fede contrattuale, ritirandosi dall’accordo senza un valido motivo. Un miliardo di dollari. Su un affare da 44 miliardi di dollari. Pressoché ogni analista ritiene che la penale sia troppo bassa per un’operazione di questo tipo. In assenza di un vero disincentivo, esiste il forte rischio che una delle due parti decida di far saltare l’accordo utilizzando un pretesto effimero.
- Elon Musk nella sua carriera ha ottenuto risultati formidabili, ma la sua vita è costellata anche da molte grandi rinunce e altrettanti piccoli fallimenti. A volte Musk sembra agire in modo incoerente e rocambolesco: basti pensare a quella volta che annunciò di volere ritirare Tesla dalla borsa pagando individualmente ogni azione 420 dollari. Non aveva né i fondi né la reale intenzione di farlo, e quella boutade gli costò una pesante sanzione della SEC.
In altre parole: «Non sempre l’imprenditore è stato in grado di portare a termine i suoi grandi piani, e a volte i suoi progetti hanno avuto risultati, almeno in parte, insoddisfacenti», conclude la Lerman. Attualmente praticamente nessuno è in grado di prevedere se l’affare Twitter si tradurrà nell’ennesimo imprevedibile successo di Musk, o se al contrario andrà ad aggiungersi alla piccola, ma rilevante, lista di pittoreschi fallimenti della storia personale dell’imprenditore.