Mark Zuckerberg è ufficialmente stato inserito nella lista delle persone sgradite del governo russo. Un daspo a tempo indeterminato, che di fatto gli impedisce di mettere piede in Russia. Il fondatore e amministratore delegato di Facebook è in buona compagnia.

Mosca ha aggiornato la sua blacklist includendo 29 nuovi cittadini statunitensi, tra imprenditori, giornalisti e funzionari del governo. Trai nomi eclatanti anche Kamala Harris, la vicepresidente degli USA. L’annuncio è stato dato dal ministro degli Esteri russo «A questi individui è vietato l’ingresso nella Federazione russa a tempo indeterminato», ha dichiarato Sergej Lavrov.

Nella lista anche Douglas Emhoff, il capo di gabinetto della Casa Bianca Ron Klain, il vicesegretario della Difesa Kathleen Hicks e il portavoce del Pentagono John Kirby. C’è spazio anche per i giornalisti David Ignatius e George Stephanopoulos e perfino per l’amministratore delegato di Bank of America, Brian Moynihan. Contestualmente, il Cremlino ha inserito nella black list anche 61 cittadini canadesi. Pure loro non potranno entrare in Russia fino a nuovo ordine.

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Russia ha iniziato una guerra parallela contro le grandi aziende tech. I social di Meta – Facebook e Instagram – sono stati oscurati, dopo che l’azienda si è rifiutata di censurare le notizie sul conflitto e ha approvato alcune policy per limitare la diffusione dei media affiliati al governo russo. La Russia ha anche inserito Meta nella lista delle organizzazioni estremiste ed eversive.