Starlink perde la licenza per fornire i suoi servizi in Francia. Il più importante tribunale amministrativo ha congelato le operazioni francesi del servizio di internet via satellite citando importanti rischi di monopolio.

Il servizio di SpaceX era stato citato in giudizio da due organizzazioni ambientaliste, preoccupati per i rischi posti dai satelliti dell’azienda — in particolare per quel che riguarda il fenomeno dell’inquinamento luminoso.

L‘Arcep, l’ente francese incaricato di regolare e vigilare sulle telecomunicazioni, ha assegnato a SpaceX la licenza per fornire i servizi di internet via satellite a febbraio del 2021. La procedura d’assegnazione della licenza, lamenta il tribunale amministrativo, sarebbe avvenuta senza la contestuale indizione di una consultazione pubblica, violando le leggi nazionali.

Il tribunale non ha ritenuto le considerazioni delle due associazioni ambientaliste – in merito ai presunti rischi per l’inquinamento e per i detriti spaziali posti dai satelliti – particolarmente meritevoli, ma si è piuttosto concentrato sul rischio che SpaceX possa compromettere gli attuali equilibri del mercato delle telecomunicazioni. Creare ed operare un’azienda che offra un servizio di internet via satellite su questa scala – ha argomentato il tribunale – ha dei costi d’ingresso proibitivi: nessuna azienda francese potrebbe lanciare in autonomia dei satelliti replicando il modello di business dell’americana SpaceX.

In altre parole: secondo i giudici francesi, SpaceX ha il potenziale di diventare un monopolista pregiudicando sul lungo periodo gli interessi e la libertà di scelta dei consumatori.

Considerata l’alta integrazione verticale delle operazioni di SpaceX, questo progetto potrebbe pregiudicare gli equilibri economici di altri settori. Starlink è in competizione con i produttori dei satelliti, con l’azienda aerospaziale europea Arianespace, con i produttori di strumenti radio e molte altre realtà

hanno argomentato i giudici.

Un intoppo solo momentaneo? La decisone finale spetta all’Arcep

L’Arcep ora dovrà rivalutare da capo l’assegnazione della licenza. L’ente, con un comunicato dello scorso 8 aprile, ha già difeso la sua decisione precedente, sostenendo che i servizi offerti da SpaceX non creino un reale pregiudizio per i consumatori e per il mercato. «Quando abbiamo assegnato a SpaceX la licenza», ha argomentato l’authority, «già diverse decine di migliaia di utenti francesi utilizzavano i servizi di internet satellitare di altre aziende». Non è un gioco a somma zero: «il tipo di frequenze in questione consentono la coabitazione di più player del mercato e, di conseguenza, non esiste il rischio che si crei una condizione di scarsità».

L’Arcep contesta la tesi del tribunale amministrativo: “non si rischia esaurimento delle frequenze, anche le altre aziende potranno fornire i servizi di internet satellitare senza problemi”.

Secondo diverse fonti sentite dal sito specializzato Space.com, l’Arcep molto probabilmente riassegnerà a SpaceX la licenza nell’immediato futuro, prevedendo nuove condizioni in modo da rispondere alle preoccupazioni dei giudici.

Ciononostante, la decisione dei giudici rischia comunque di compromettere il futuro delle operazioni europee di SpaceX. In Germania l’azienda americana fornisce i servizi di Starlink grazie ad una licenza provvisoria rinnovata di anno in anno. «Credo che la decisione della Francia rischi di avere un impatto e che la Germania possa rivedere l’assegnazione della licenza», ha spiegato una fonte.