Nello scrivere la recensione di Animali fantastici – I segreti di Silente non possiamo fare a meno di immaginarci i vertici di Warner Bros. riuniti al completo in una stanza ovale, simile a quella di Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, mentre discutono del destino della saga con gocce di sudore a imperlare le loro fronti e brividi lungo la schiena.
Sono passati quattro lunghissimi anni dall’ultimo capitolo del prequel di Harry Potter e nel frattempo è successo di tutto. Johnny Depp, scelto per interpretare il mago Gellert Grindelwald, è caduto in disgrazia a causa del processo con l’ex moglie Amber Heard. L’attore Kevin Guthrie, che aveva il ruolo di Abernathy in Animali fantastici e dove trovarli e Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, è stato arrestato per stupro. Ezra Miller, ovvero Credence Barebone, ha dimostrato più volte di avere problemi di autocontrollo (riuscendo a a farsi arrestare proprio nei giorni del press tour di Animali Fantastici 3!). E infine proprio J.K. Rowling, l’eminenza grigia del Wizarding World, è diventata una figura sempre più controversa, a causa di tweet in cui esprime opinioni discutibili sulla comunità trans.
Insomma la saga di Animali fantastici è a rischio, per motivi esterni a tutto ciò che riguarda la parte artistica, ma che hanno finito per influenzarla pesantemente. Il fatto che, a differenza di Harry Potter, J.K. Rowling pubblichi i libri dopo l’uscita dei film di Animali fantastici è un boomerang: da una parte ha permesso a lei e a Warner Bros. di correggere in corsa (più di una volta) la storia, dall’altra è evidente come i piani iniziali siano saltati, portando a delle pellicole molto meno precise nelle intenzioni e nelle direzioni da prendere.
“Il piano è non avere un piano” dice il giovane Albus Silente di Jude Law in questo Animali fantastici 3. Non abbiamo le prove, ma riusciamo a immaginarci benissimo il team di autori dire questa frase in una delle infinite riunioni di cui parlavamo all’inizio. Se fosse avvenuta nel mondo di Boris – La serie qualcuno avrebbe urlato “genio!” a questa trovata. I protagonisti della saga sembrano trovarsi nella stessa situazione: a fronte di rivelazioni sconvolgenti, a cui dare una risposta è difficilissimo senza perdere credibilità, con l’aggravante di personaggi che cambiano continuamente faccia e altri eliminati senza nemmeno la premura di dire perché (a proposito: qualcuno sa che fine abbia fatto Nagini?), l’unica soluzione possibile era questa. Buttarla “in caciara”. E in questo possiamo dire senza esitazione che Animali fantastici – I segreti di Silente sia perfettamente riuscito.
Jude Law: il patto di sangue è tra il suo Silente e la saga
Quindi, ricapitolando: quattro anni fa ci eravamo lasciati con l’annuncio di almeno cinque film sulla saga di Animali fantastici. Nei minuti finali di I crimini di Grindelwald, Rowling ci ha colpito in faccia con una rivelazione sconcertante: Credence Barebone è in realtà Aurelius Silente. Per anni ci siamo scervellati sul grado di parentela tra lui e Albus. Chi è davvero Credence/Aurelius? È la domanda che i fan si sono fatti per anni. Anzi, diciamo le cose come stanno: hanno creato gruppi WhatsApp apposta per queste discussioni, hanno girato video, fatto schemi, riletto i libri per cercare indizi e notizie. Ognuno ha le sue perversioni, ce ne rendiamo conto. In sostanza: chi ama il Wizarding World è rimasto piuttosto scosso da questa rivelazione lanciata proprio sul finale.
Nel mentre, come abbiamo ricordato, tutto è cambiato. Il mondo stesso è cambiato! Sono scoppiate perfino una pandemia e una guerra. È ovvio che anche la produzione di questo film ne abbia risentito. E, dopo la visione di Animali fantastici – I segreti di Silente, sembra più che evidente l’intento di tutti: liberarsi di questa saga, che sembra maledetta, al più presto, cercando di riavvicinarsi il più possibile a quella originale, ovvero a Harry Potter. È chiaro fin dalla scelta della grafica per il titolo: I segreti di Silente campeggia gigantesco all’inizio del film, portandosi appresso una minuscola appendice che dice “Animali fantastici”. Il ritorno a Hogwarts è un altro segno, quasi a rassicurare i fan: tranquilli, è sempre lì, a un tiro di bacchetta magica.
Per non parlare del ruolo via via più marginale assegnato a quello che, in teoria, dovrebbe essere il protagonista della saga prequel, ovvero Newt Scamander. Il magizoologo autore del libro che dà il nome a questi nuovi film è sempre più sbiadito.
Praticamente serve soltanto a introdurre qualche nuova creatura magica (più rare a ogni capitolo). Eddie Redmayne ha vinto un premio Oscar, eppure si limita a fare da chaperon a tutti gli altri personaggi. Qui è ridotto perfino a fare “la linea comica”: l’attore si cimenta in un balletto che ricorda l’infelicissima “deliranza” di Johnny Depp in Alice in Wonderland. Qualcosa da cui sarà difficile riprendersi.
Insomma è chiaro che il futuro di Animali fantastici sia nelle mani dell’attore più carismatico, amato dal pubblico (e che ha dato meno problemi) disponibile: Jude Law. Il suo Albus Silente è chiamato letteralmente a salvare le sorti di tutti: sia sullo schermo che fuori. Un peso che l’interprete inglese si è messo sulle spalle, riuscendo nell’impresa. Se non ci fosse lui questo film sarebbe inutile. Animali fantastici – I segreti di Silente è infatti un grande filler, che fa da ponte tra le intenzioni iniziali della serie e il futuro. A livello di trama succede molto poco: sostanzialmente si rettificano parecchie cose introdotte nei film precedenti (su tutti Credence, a cui viene data una spiegazione e allo stesso tempo viene messo da parte, quasi a dire “scusate, abbiamo scherzato”) e si cerca di dare più spazio possibile al personaggio di Silente, l’unico di cui importi davvero qualcosa al pubblico.
Mads Mikkelsen è un Gindelwad perfetto, ma meno approfondito
Dopo Colin Farrell e Johnny Depp, a indossare i malvagi panni di Grindelwald è stato chiamato Mads Mikkelsen. Fin da quando fu fatto il suo nome non ci sono stati dubbi: è un Grindelwald perfetto. A cominciare dal viso: praticamente non gli serve trucco. Gli basta fare quel suo sguardo indecifrabile, mostrare gli zigomi altissimi e il gioco è fatto. E praticamente è quanto gli è stato chiesto in questo terzo film. Se Silente, che in passato ha fatto cose discutibili, qui è stato elevato quasi a santo, a figura perfetta, deus ex machina in grado di salvare il mondo, il Grindelwald di Mikkelsen è il corrispettivo opposto: una figura completamente negativa, le cui motivazioni non sono quasi più importanti.
Se infatti nel film precedente Johnny Depp era riuscito a costruire una figura ambigua, dotata di un fascino pericoloso, con un movente terribile ma comprensibile una volta capito il suo punto di vista, il Grindelwald di Mikkelsen è invece granitico.
Un monolite nero: è il male, il nemico. E questo è un peccato, perché rende meno interessante il rapporto tra lui e Silente: i due si sono amati in passato, ma non si capisce perché Albus sia rimasto così affascinato da lui. L’ambiguità del loro rapporto viene semplificata, dividendoli in “buono” e “cattivo”. Eppure, grazie anche alla bravura di entrambi gli attori, è proprio la relazione tra i due l’unico motivo di interesse di questo film e della saga stessa.
Non ci stupiremmo se, in caso di insuccesso, Animali fantastici si fermasse qui. Si potrebbe fare, perché I segreti di Silente si conclude in modo netto, azzerando tutto. In caso di successo, si potrebbe continuare ugualmente e a quel punto si tornerebbe direttamente alle atmosfere di Harry Potter, magari con un consistente salto temporale.
L’insostenibile grigiore di David Yates
Se per la prima volta a J.K. Rowling, unica autrice delle sceneggiature di Animali fantastici 1 e 2, è stata affiancata un’altra penna, quella di Steve Kloves (autore di tutti i film di Harry Potter), purtroppo lo stesso non si può dire della regia. Al timone c’è sempre David Yates, ormai fedele braccio destro di Rowling dal 2007, ovvero da Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Inamovibile, il regista continua sulla linea dell’assoluta mancanza di personalità: come un bravo vetrinista, si limita a esaltare la bellezza di set e costumi, di attori e creature. È come se girasse un continuo spot della saga, in modo da invogliare gli spettatori a visitare il Warner Bros. Studio Tour London – The Making of Harry Potter (un’esperienza effettivamente magica per chi ama il Wizarding World).
Nella sua regia non c’è mai un guizzo, un’invenzione. Eppure, come ci ha insegnato Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuarón, questo mondo, queste creature, questi incantesimi in mano a un regista con un forte punto di vista possono essere meravigliosi (pensate a quanto sarebbe bello un film diretto da Guillermo Del Toro). Purtroppo Warner Bros. e J.K. Rowling hanno deciso da tempo di andare “sul sicuro”. Un vero peccato. I gadgets e i biglietti si venderebbero ugualmente, ma tutti avremmo dei film migliori.
Animali fantastici – I segreti di Silente è nelle sale italiane dal 13 aprile.
Come scritto nella recensione di Animali fantastici - I segreti di Silente, il terzo capitolo della saga prequel di Harry Potter è un lungo filler, che resetta la saga, in modo tale da poterla concludere con questo film come di continuare, dando sempre più importanza ai personaggi della serie madre e sempre meno ai nuovi, a cominciare dal protagonista Newt Scamander. Il Silente di Jude Law è chiamato a salvare questo franchise. Mads Mikkelsen è perfetto nel ruolo di Grindelwald, purtroppo però al personaggio è stata tolta complessità. Un film che ricorda ai fan i luoghi e le atmosfere magiche che amano, ma che praticamente non aggiunge nulla alla storia, rimanendo in un limbo, in attesa di scoprire se l'avventura degli Animali fantastici continuerà o no.
- Jude Law è un Albus Silente carismatico.
- Mads Mikkelsen non fa rimpiangere Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald.
- Il design di set e costumi è sempre eccellente.
- Il film è praticamente un filler, che resetta la saga.
- Dopo anni passati a chiedersi chi fosse Credence gli autori fanno un passo indietro.
- Alcuni personaggi sono stati totalmente o parzialmente cancellati, come Nagini e Tina.
- Il protagonista Newt Scamander è sempre meno centrale.
- Le creature sono sempre meno.
- La regia di David Yates è sempre più anonima.