La recensione di Destiny 2: La Regina dei Sussurri, nuova espansione arrivata qualche settimana fa che aggiunge e inserisce tante novità al mondo di gioco, proponendo inoltre qualche dinamica nuova legata al crafting di armi e un raid pronto a emozionare tutti i videogiocatori.
Ciò che ha sempre caratterizzato la saga di Destiny fin dalla sua prima comparsa ad oggi è il modo in cui la narrazione propone e rivela ai giocatori una continua serie di misteri. La nuova espansione di Destiny 2: La Regina dei Sussurri non è da meno, e nell’insieme dell’esperienza racconta un nuovo tassello legato al mondo di gioco inserendo, come sempre, nuove meccaniche e nuove dinamiche da scoprire.
Partiamo dal dire che l’esperienza di Destiny 2: La Regina dei Sussurri è ricca di attività: la campagna che ci racconta la trama iniziale è soltanto una piccola parte del totale. Il gioco inoltre cerca di spingersi ulteriormente in avanti per quanto concerne il suo essere un Game as a Service, inserendo nuove funzionalità e proponendo al giocatore una ricca mole di diversità per quanto riguarda il game design.
Una nuova storia
Partiamo dalla campagna, che propone una modalità leggenda che alza la sfida e anzi permette fin da subito di giocare l’esperienza in totalità insieme a dei compagni: questo non solo permette al giocatore di farsi tutta la nuova espansione in compagnia, ma permette ai più rodati di iniziare un passo in avanti. La modalità leggenda infatti permette di avere sì una difficoltà più elevata – nonostante il bilanciamento rimanga comunque ben fatto – ma darà anche equipaggiamenti migliori nei drop, così da velocizzare la scalata verso il livello necessario per il Raid.
Dopo aver provato la nuova sottoclasse nell’espansione precedente, La Regina dei Sussurri inserisce nuove funzionalità alle sottoclassi della luce, spingendo il giocatore a tornare a rivederle e magari modificarle un po’. Si tratta principalmente di un aumento delle possibilità: la personalizzazione proposta permette di rendere il personaggio più malleabile a seconda delle necessità.
Abbiamo parlato di nuove feature integrate: una di queste è la Forgia, ovvero l’inserimento ufficiale del crafting all’interno di Destiny 2. Nonostante sia necessario mettersi di volontà a reperire tutti gli elementi necessari per creare le proprie armi, la possibilità di personalizzarsi l’equipaggiamento in questo modo aggiunge un ulteriore tassello alla libertà che Destiny 2 offre da tempo, non relegando più tutto al semplice drop ma permettendo ai giocatori di costruirsi la propria strada (in termini di armi e armature).
Destiny 2: La Regina dei Sussurri integra inoltre una nuova ambientazione, il Tronomondo di Savathun, una serie di zone molto grandi da esplorare che ci permetteranno di trovare nuove sfide così da poter avanzare di livello, sbloccare nuovi oggetti e proseguire nella storia del gioco. Con un appeal ormai ben definito, ogni singola missione, ogni singolo assalto di Destiny 2 ha il suo modus operandi e la sua estetica, arrivando al punto in cui ormai c’è ben poco da recriminare verso il level design del gioco. La differenza sostanziale stavolta sta nel fatto che le location proposte sono nuove, totalmente inesplorate e quindi tutto ciò che viene mostrato è decisamente un mistero.
La Promessa del Discepolo
Ci abbiamo messo un po’ più del dovuto con questa recensione di Destiny 2: La Regina dei Sussurri perché prima di parlarne abbiamo deciso di portare a termine tutte le esperienza del DLC, compreso il nuovo Raid La Promessa del Discepolo, una sfida di difficoltà molto elevata e di una durata decisamente alta che richiede una buona maneggevolezza del gameplay di Destiny, un armamento pensato per affrontare questa avventura e una squadra con cui farla. Ciò che ha sempre affascinato dei Raid di Destiny, e succede anche con questo nuovo, è la totale assenza di suggerimenti, nessun posto prestabilito dove andare, nessuna guida che ti accompagnerà con la mano nel corso dell’avventura.
L’esperienza in se, soprattutto dal lato della scoperta, riesce oggi come nel primo Destiny a stupire il giocatore, proponendo enigmi sempre nuovi (e difficili), dei combattimenti adrenalinici che richiedono nervi saldi e una buona capacità d’armamento per sfidare i vari elementi, oltre che infine una capacità di coordinazione con la fase finale del Raid.
Se non vogliamo quindi sfociare in spoiler della trama, possiamo però dirvi che sembra proprio che Destiny 2 abbia trovato il suo ritmo, la sua formula magica, che a discapito del concetto stesso riesce ad innovarsi e reinventarsi ogni volta con funzionalità e dinamiche sempre intriganti, ma senza tradire le sue origini. L’esperienza generale in toto vale il prezzo d’acquisto e ogni singola attività che La Regina dei Sussurri propone non solo spinge la community ad essere ancora più unita, ma lo fa con una serie di sfide davvero interessanti. C’è poco da dire tecnicamente in quanto abbiamo già parlato più volte del comparto tecnico del gioco, ma va elogiato il netcode e il modo in cui, nonostante le aggiunte, tutto funzioni a meraviglia, a partire da ogni singolo dettaglio di level design e passando al bilanciamento generale, che nonostante le novità integrate nel corso degli anni, regge ancora e lo fa in modo egregio.
Destiny 2: La Regina dei Sussurri è un’esperienza necessaria per i fan del gioco, che riesce ad inserire novità interessanti come la forgia e un raid davvero divertente (e difficile). Le nuove ambientazioni sono fantastiche e come sempre c’è una buona contrapposizione tra le quest basilari della trama iniziale e la libertà, concessa negli assalti e nel raid, di fare ciò che si vuole per capire la propria strada. Il bilanciamento regge ancora e le novità inserite nelle classi della luce permettono ai giocatori di poter scegliere lo stile da usare. Destiny 2 è ancora fresco e pronto a far divertire, questa nuova espansione ne è la prova certa.
- Raid fantastico
- Il crafting è interessante
- La storia rimane intricata e intrigante
- Per il crafting serve farmare molto
- I neofiti potrebbero trovarsi spaesati