Molti russi non intendono cedere alla censura del governo di Mosca. Nel paese è corsa alle VPN, per aggirare le restrizioni e poter continuare ad accedere ai social e ai media occidentali.

Le VPN possono celare il reale indirizzo IP dell’utente, simulando anche una posizione geografica diversa da quella effettiva. In altre parole: un russo può far credere ai siti visitati di essere collegato dagli USA o da un qualsiasi altro paese europeo. Ma soprattutto: le VPN consentono di aggirare i blocchi decisi dai governi, in modo da accedere ai siti ristretti o posti sotto sequestro.

In Russia, dallo scoppio del conflitto, le 10 VPN più popolari sull’App Store e sul Play Store hanno registrato oltre 6 milioni di download. A dare la notizia è SensorTower, che aggiunge: «È un aumento del 1.500% rispetto alle settimane precedenti al conflitto».

Lo scorso 4 marzo, il governo della Russia ha oscurato Facebook, impedendone l’accesso ai cittadini. Lo stesso giorno il governo ha anche limitato la possibilità di accedere e navigare su Twitter.

Ma alla censura del Cremlino si aggiungono anche le sanzioni individuali decise dalle aziende tech, che hanno tagliato fuori la Russia dai loro servizi. Solamente nella giornata di ieri Prime Video e il PlayStation Store hanno smesso di funzionare in Russia. Da qui il doppio vantaggio delle VPN, che consentono non solo di aggirare le restrizioni dei governi, ma anche di ingannare i fornitori dei servizi, grazie alla possibilità di simulare di essere connessi da un altro paese.

Surfshark, uno dei servizi di VPN più utilizzati, con una app estremamente comoda distribuita sull’App Store e sul Play Store, ha annunciato di aver registrato un aumento di traffico dalla Russia del 3.500%.

“Una crescita così fulminea significa solo una cosa”, ha spiegato un portavoce dell’azienda alla CNBC. “I Russi stanno cercando attivamente nuovi modi per aggirare la sorveglianza e la censura del loro governo”.