Ci sono delle storie italiane che nascono dalla parte sbagliata, che vegetano e crescono nel cosiddetto lato nascosto, anzi, più che nascosto diciamo volutamente non osservato, ma non per questo meno importanti o attendibili. Storie che comunque raccontano la società perché della società sono comunque figlie. Più libere per reazione, più autoironiche per necessità. Nemesi delle modalità e dei meccanismi di vita che muovono il Belpaese. C’è una storia italiana, molto lontana dal libro a cui avete pensato, che in questo ruolo da anti, nel raccontare se stessa ha raccontato anche una faccia squallida, perbenista, ipocrita e antidemocratica degli ultimi 40 anni della storia italiana, rendendola, da parte lesa, paradossalmente un po’ più colorata e un po’ più gentile. Facendogli e facendoci un favore, quasi convincendoci che non è stato così male e che loro, la parte lesa, non sono stati così male. Convincendoci, quasi. Una storia italiana da conoscere proprio perché anti, proprio perché rumorosa e colorata, proprio perché ha avuto il vezzo di non far sentire mai in colpa nessuno.
Nella recensione di Let’s Kiss – Franco Grillini Storia di una rivoluzione gentile, documentario omaggio del giornalista/autore audiovisivo (ormai da un po’) Filippo Vendemmiati, prodotto da Genoma Films e presentato alla XIX edizione di Alice nella città, sezione parallela alla 16esima Festa del Cinema di Roma, vi parliamo della figura di Franco Grillini, politico, attivista, l’ideatore della LILA (Lega italiana per la lotta contro l’AIDS) e di ARCIGAY, di cui è presidente onorario.
Il titolo deriva da un libro scritto da Grillini stesso insieme alla (altra) giornalista Laura Maragnani, lei di Panorama, anche lei attivista, anche lei impegnata nella lotta per le minoranze nel nostro Paese. Il titolo del testo è Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile, pubblicato nel 2008 ed edito Rizzoli. Mai titolo fu più azzeccato ed infatti Vendemmiati non solo lo ha riproposto, ma proprio da esso è partito per strutturare il tono di tutto il suo film.
D’altronde, se si parla di Grillini, non si può farne a meno.
Il bimbo geloso dei suoi capelli biondi
Franco Grillini è stato molte cose e molte persone. È stato un importante uomo politico, un intellettuale, un fine oratore, un attivista fantasioso e un faro per moltissime persone che nel nostro Paese si sono ritrovate a non poter vivere secondo la propria, legittima natura. Ma è stato anche un grande credente, un adolescente malinconico, un fratello pieno di sensi di colpa e un figlio che, come tanti altri, temeva più di tutto che i suoi genitori non lo accettassero per chi era sul serio. C’è chi scappa di casa, chi piange, chi vomita tutto fuori e chi invece organizza cene festose e colorate per poi comunicare ai suoi il “fattaccio” ballando tutto il tempo con il ragazzo più bello della combriccola.
Grillini pare sia soprattutto un amante. Etero e omo. Amante della vita, della gente, della sua famiglia, della sua casa, dei suoi luoghi, della finestra del suo ufficio e, pare, dei suoi capelli biondi. Un amore sfociato in gelosia, presubilmente mossa dalla consapevolezza della caducità.
“Nessuno mi tocchi i capelli! Finché son così..“
Dall’infanzia passata nella fattoria di famiglia, i primi dilemmi esistenziali nel cortile della chiesetta del paesino, la scommessa per continuare a studiare e i meravigliosi anni come bidello della scuola fino alle lotte attiviste degli anni ’70, le manifestazioni ai tempi della guerra ideologica dopo lo scoppio dell’AIDS, i dibattiti televisivi e il primo Gay Pride Nazionale ufficiale a Roma nel 1994.
Tutta la vita di Franco Grillini prende corpo davanti ai nostri occhi restituendoci un lato straordinariamente inedito del nostro Paese, che è necessario che tutti conoscano, soprattutto i giovani di oggi e soprattutto dopo la morte (per ora) del DDL Zan. Perché un’altra Italia esiste ed è figlia di quella per cui Grillini ha combattuto tutta la vita, divertendosi nel farlo, perché anche nella lotta deve esserci la leggerezza, che non è sinonimo di debolezza o superficialità. Grillini è sempre stato deciso nel percorrere la sua strada e anche per questo non si è mai legato a nessun partito in particolare. Quello della nostra politichetta è un palcoscenico che lui ha calcato solo per i suoi fini, senza attaccarsi ai pantaloni di qualche presunto attore principale, perché l’Italia che lui aveva nel cuore e nella mente era fuori da quei dibattiti e da quei talk show ridicoli e inquietanti.
Un’Italia gioiosa e canzonatoria, ma decisa e libera, come libero può essere lo spirito di un uomo vicino a Dio eppure in armonia con la sua sessualità o che crede ciecamente nel suo Paese pur se il suo Paese è l’unico ostacolo tra lui è una felicità concreta.
La rivoluzione c’è stata
Vendemmiati sposa in pieno lo spirito del suo protagonista, non permettendo mai al documentario di assumere un carattere pedagogico/illustrativo e affidandosi quasi completamente alla voce di Grillini, che ci prende per mano e ci guida attraverso tutta la sua vita, muovendo i nostri passi secondo sentimenti ed emozioni e solo dopo prestando fede all’ordine cronologico. Tutto avvolto in un senso del racconto quasi poetico.
Quello che esce fuori è un ritratto ottimo del suo oggetto d’interesse, fedele non solo nel racconto, ma ancor di più nel tono adottato. Scelta ottima perché il film risulta anche leggero, divertente e mai banale, oltre che molto informativo, molto interessante e molto dettagliato, sia nella ricostruzione intima sia in quella storica. Il linguaggio è sempre quello istrionico, colorato e dileggiante che ha mosso le lotte di Grillini, pronto a ridere e a mettersi in discussione.
Concludiamo la recensione di Let’s Kiss – Franco Grillini Storia di una rivoluzione gentile riservandoci di dire che c’è solo un momento in cui il tono del film diventa serio. Ovvero quando viene messo in discussione che qualcosa sia cambiato rispetto a quando le battaglie che la comunità LGBT sono iniziate. Tanto c’è da fare, lo sappiamo, ma tanto è stato fatto e tanto è cambiato. Lo si capisce quando parla Grillini, lo si avverte quando riusciamo a ridere delle affermazioni di Mike Bongiorno e di sedicenti psicanalisti ospitati in tv. Tutte cose che ci fanno capire come grazie alle vittorie di quel folto gruppo di pazzi, ma seri e decisi attivisti, un po’ abbiamo vinto anche tutti quanti noi.
Let's Kiss - Franco Grillini Storia di una rivoluzione gentile è il documentario omaggio di Filippo Vendemmiati dedicato a Franco Grillini, tratto dal libro Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile e presentato in anteprima alla XIX edizione di Alice nella città, sezione parallela alla 16esima Festa del Cinema di Roma. Un film molto interessante per il punto di vista inedito con cui racconta una storia rivelatoria di una parte importante del nostro Paese, di cui fa un ritratto storico forte, così come forte è quello intimo del suo protagonista. Egli diventa non solo oggetto raccontato, ma anche soggetto raccontante, restituendoci tutto il suo incredibile humor e la sua forte sensibilità. Un doc da vedere, soprattutto di questi tempi, per imparare e non pensare più che niente può cambiare.