La Russia risponde alle sanzioni del mondo occidentale avviando una controffensiva contro i principali servizi digitali e media statunitensi ed europei. In queste ore il Cremlino ha staccato la spina ad alcuni social network, incluso Facebook. Ma non solo: oscurate anche le pagine di alcuni quotidiani e media, tra cui la BBC.

Facebook ha smesso di funzionare in Russia. Gli utenti non possono accedere ai loro account. Stessa identica storia per Twitter. Secondo alcune fonti, il Cremlino avrebbe anche mandato offline le versioni russe dell’App Store e del Google Play Store, i principali marketplace per App. Sebbene chi abbia un iPhone in questo momento è completamente impossibilitato a scaricare o aggiornare le app, gli utenti Android dovrebbero comunque poter contare su alcune alternative indipendenti.

Offline anche BBC News, che ha una versione del sito in lingua russa. L’azienda pubblica britannica aveva spiegato che dall’inizio del conflitto le news in lingua russa avevano registrato un picco di traffico (circa 424.000 utenti unici), segno che molti cittadini russi stavano usando il media occidentale per informarsi sul conflitto.

Le autorità russe minacciano di oscurare anche Wikipedia. Il Governo aveva chiesto all’enciclopedia libera di censuare alcune voci, ottenendo un sonoro niet da parte della fondazione. Morale? In Russia il sito rischia di diventare presto inaccessibile.

Oscurati anche Meduza e Radio Svoboda, due media indipendenti in lingua russa.