Come riportato sulle pagine del Wall Street Journal, e ripreso invece da GizChina, un’agenzia regolatrice californiana ha fatto causa a Tesla, proprio la compagnia di Elon Musk, per dei motivi che risultano abbastanza gravi. Si parla nello specifico infatti di discriminazione razziale e di molestie, problemi che purtroppo riguardano anche le compagnie più grandi, e che potrebbero quindi c’entrare anche con le attività svolte per il colosso del mondo delle auto elettriche.

Il tutto è stato avviato dal Department of Fair Employment and Housing della California, e riguarda nello specifico la fabbrica della compagnia con sede in Fremont. Stando a quanto emerso grazie al Wall Street Journal, il tutto è partito dopo quelle che vengono definite come centinaia di lamentele arrivate da parte dei dipendenti, e che hanno portato a delle analisi in grado di far emergere che i lavoratori neri si trovano a dover avere a che fare con problemi di entità razziale.

La compagnia, forse poiché non al corrente della situazione, forse poiché pronta a smentire il tutto, non ha accettato in alcun modo le critiche fatte, confermando anzi che Tesla si trova fortemente contro ogni tipo di forma di razzismo, discriminazione e molestie. Tra le altre cose, questa ha un team dedicato proprio alle relazioni con i dipendenti che si occupa di rispondere a ogni tipo di investigazione e lamentela. Dopo aver risposto, la compagnia si è trovata anche a criticare l’investigazione fatta, ritenuta non corretta, in entrambi i casi accuse molto gravi.

Elon Musk, CEO della compagnia, ha parlato di come la posizione di Tesla sia al momento l’ultima azienda legata al mondo delle auto presente in California, con la fabbrica di Fremont che offre lavoro a oltre 30.000 impiegati, fornendo paghe da record per l’industria. Si tratta di alcuni dei motivi che portano quindi il colosso a ritenere le accuse ingiuste e contro produttive, come confermato.