In futuro lo store di Xbox sarà più aperto. Microsoft annuncia importanti cambiamenti al suo business model, e in parte arrivano come conseguenza diretta del tentativo di acquisire Activision Blizzard per oltre 70 miliardi di dollari.
Oggi Microsoft prende il 30% su ogni transazione effettuata sull’Xbox Store, in modo simile a quanto fa Apple con il suo App Store. È una parte fondamentale del suo modello di business: le console non generano profitti, Microsoft vende il suo hardware da gioco in perdita o in parità. Storia diversa per i servizi e per gli acquisti digitali. Il business di Microsoft si regge grazie a giochi come Fortnite e Call of Duty, che attraverso le commissioni su ogni microtransazione generano enormi profitti.
Ieri Microsoft ha presentato 11 nuovi principi che intende applicare nei suoi app store. Solamente sette di questi verranno applicati fin da subito anche sull’Xbox Store, mentre gli altri riguardano esclusivamente il Windows Store.
«Le leggi antitrust elaborate in questi anni non tengono conto dei computing device specializzati, come le console da gioco, e non lo fanno per ottimi motivi», ha spiegato il presidente di Microsoft, Brad Smith. «Le console da gaming, nello specifico, vengono vendute ai giocatori in perdita, in modo da poter creare un robusto ecosistema per gli sviluppatori di videogiochi. I costi vengono recuperati proprio grazie ai ricavi generati dagli store digitali interni alle console».
Nonostante l’Xbox Store continui ad essere il pilastro più importante della divisione gaming di Microsoft – al netto della scommessa a lungo termine sul Game Pass -, Redmond dovrà comunque ammorbidire il suo business model, in modo da evitare di sollecitare l’attento scrutinio delle authority. «Siamo consapevoli che dovremo adattare la nostra strategia, vale anche per lo store interno alle console Xbox», spiega sempre Smith.
A partire da ieri, 9 febbraio, Microsoft applicherà sette degli undici principi di autoregolamentazione anche nello store di Microsoft. Tra questi troviamo l’obbligo di trattare tutti i giochi e le app in modo uguale, senza corsie privilegiate, oltre che una politica di trasparenza sulle promozioni e sulle campagne di marketing. Inoltre Microsoft si impegna a trattare i suoi prodotti – i suoi videogiochi esclusivi, in questo caso – utilizzando gli stessi standard che utilizza per giudicare i prodotti delle aziende terze.
Esiste un importante principio, tra gli 11 annunciati da Microsoft, che purtroppo non verrà applicato molto presto anche nello store delle console Xbox: la possibilità di utilizzare metodi di pagamento in-app diversi da quello di Microsoft. Brad Smith ha promesso che un domani Microsoft cercherà di applicare i principi rimanenti anche all’interno dell’ecosistema Xbox.