Le GPU per spiare l’attività degli utenti: il nuovo metodo scoperto da un team di ricercatori

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Anche le GPU possono essere utilizzate per risalire alla reale identità di un utente, in modo da monitorare la sua attività online. Lo rivela un team internazionale con ricercatori provenienti da Francia, Israele e Australia.

Per tracciare le attività online di una persona non si usa esclusivamente l’indirizzo IP (che spesso può essere camuffato facilmente), ma anche una serie di altre caratteristiche uniche dell’hardware utilizzato dall’utente. In gergo tutte queste informazioni si chiamano fingerprints, impronte digitali, e secondo una recente ricerca, anche le GPU possono essere utilizzate efficacemente per spiare una persona.

Non conosco il tuo indirizzo IP, però so qual è la risoluzione del tuo monitor, la sensibilità del suo mouse e che tipo di sistema operativo, lingua e perfino dimensioni del font utilizzi. Combinando tutte queste informazioni è possibile creare un identikit piuttosto dettagliato, risalendo alle tue attività senza grosse possibilità di confonderti con altri.

I team di ricercatori sono convinti di poter creare un’impronta digitale unica per ciascuna scheda grafica, sempre con lo scopo di identificare e monitorare uno specifico utente. Per farlo è sufficiente imporre alla GPU la risoluzione di alcune operazioni computazionali relativamente intense: basta utilizzare alcuni script, il processo avviene off-screen, nel senso che l’utente sul suo schermo non visualizza nulla. Nel processo, i ricercatori ottengono 176 diverse misure , che, unite tra di loro, offrono un identificativo unico dell’utente.

La ricerca ha coinvolto 2.550 diversi dispositivi, con un totale di 1.605 differenti formati di CPU. I ricercatori hanno quindi effettuato degli ulteriori test a campione, modificando alcune componenti dell’hardware per vedere se l’impronta digitale dell’utente cambiava in qualche modo. Esito negativo: lo strumento di tracking da loro ideato si basa solo sulla GPU e non può quindi essere ‘inquinato’ facilmente.

Il nuovo metodo di tracking basato sulle GPU si è dimostrato più efficiente di altre soluzioni oggi in uso: ad esempio un altro algoritmo utilizzato dai ricercatori in media riesce a tracciare l’attività di un utente, prima di perderlo di vista, per circa 17 giorni, mentre utilizzando il nuovo algoritmo, DrawnApart, si sale a 28 giorni.

 

 

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