The Book of Boba Fett, la recensione del terzo episodio: le strade di Mos Espa

The Book of Boba Fett la recensione del terzo episodio

Siamo arrivati alla recensione del terzo episodio di The Book of Boba Fett (con spoiler) in cui il nostro ormai ex cacciatore di taglie continua la sua avventura su Tatooine su Disney Plus. La storia, come sapete, segue l’aspirante boss del crimine Boba Fett che ha avuto nello scorso episodio un incontro teso con i Gemelli, una coppia di Hutt desiderosi di conquistare il territorio del loro defunto cugino Jabba, circa cinque anni dopo Il ritorno dello Jedi.

L’episodio precedente è anche tornato indietro nel tempo, al momento in cui Boba è scappato dal sarlacc, e lo ha visto essere accettato in una tribù di Tusken Raiders nel sabbioso Mare delle Dune di Tatooine. Sembrava davvero che i gemelli sarebbero stati i cattivi principali di questa serie, ma fuggono da Tatooine dopo aver appreso che lo squallido sindaco di Mos Espa ha promesso il territorio di Jabba al Sindacato di Pyke. Il gruppo criminale era già stato visto in The Clone Wars, Solo e nelle sequenze di flashback di questa serie: sono infatti uno dei principali fornitori della galassia della spezia narcotica.

Siamo al terzo episodio su sette, il che significa che siamo quasi a metà strada sul cammino della serie, ma purtroppo, per molti versi The Streets of Mos Espa fa molti passi indietro rispetto all’episodio precedente. Il terzo episodio mantiene la struttura suddivisa tra passato e presente anche se stavolta ciò che accade nel flashback si ricollega direttamente con gli eventi recenti.

Il risalto alla timeline del presente è quindi un aspetto positivo e permette di sviluppare gli eventi e allo stesso tempo di esplorare la cultura e i popoli di Tatooine. Quello che non convince a livello di storytelling è la regia di Rodriguez che risulta priva di mordente e caotica.

Le strade di Mos Espa

The Book of Boba Fett la recensione del terzo episodio

La regia di Rodriguez però, non è l’unico elemento che penalizza la struttura tecnico-narrativa dell’episodio, infatti anche la scelta a livello di sceneggiatura di Favreau risulta alquanto prevedibile e scontata ma potrebbe essere nel suo stile come vi avevamo accennato nella recensione precedente. Continuiamo la recensione del terzo episodio di The Book of Boba Fett puntualizzando che a peggiorare questi due aspetti è anche la durata effettiva dell’episodio che risulta di poco più di mezz’ora. Vediamo di seguito la trama nel dettaglio.

Torniamo a palazzo con Boba Fett, Fennec Shand e 8D8 che stanno parlando dei territori mantenuti da Jabba. Mos Espa è stata divisa in tre zone, il centro della città per i trandoshan, il distretto operaio per gli aqualish e lo starwort e lo sprawl superiore per i Klatooiniani. 8D8 dice che tutti stanno aspettando di vedere che tipo di leader sarà Fett. Teorizzano che dietro la mossa di potere di Mok Shaiz ci siano gli hutt.

Un venditore d’acqua, Lortha Peel, entra e afferma che nessuno rispetta Boba Fett (forse alla fine della puntata nemmeno noi). Afferma che le strade sono caotiche in questo momento e chiede aiuto per contrastare una banda di cyborg di strada che gli ha rubato diverse scorte dell’acqua.

Boba Fett e Shand con i gammoreani escono per risolvere il problema. Si incontrano con i cyborg che dicono che il venditore d’acqua sovraccarica troppo il prezzo e non c’è lavoro. A Fett piace che abbiano fegato, estingue il loro debito a un prezzo ridotto e dice a Peel di considerare la cosa risolta, oltre a “intimargli” di tagliare i suoi prezzi. Boba Fett dice che se non c’è lavoro, loro lavoreranno per lui e tutti tornano al palazzo.

L’introduzione di questi personaggi è interessante e non appare scontata e riesce a dare un vena cyberpunk in un atmosfera da pieni anni ’90 con perle sparse ma anche scene poco curate che sembrano essere state messe lì quasi di proposito.

Un Rancor per amico

The Book of Boba Fett la recensione del terzo episodio

Riprendiamo la recensione del terzo episodio di The Book of Boba Fett con il nostro flashbacta, dove vediamo il giovane Boba Fett che guarda lo Slave 1 decollare da Kamino. Quindi, vediamo un Fett adulto sul suo stesso bantha! Si dirige a Mos Eisley verso la sede degli affari del Pyke Syndicate. Il capo Pyke afferma che non possono pagare le tasse di protezione sia alla banda di speeder bike – Kintan Striders / Nikto sand riders, sia ai tusken. Fett dice che lo risolverà e lui non riceverà più notizie dai predoni della sabbia. Fett torna all’accampamento di Tusken e lo trova in fiamme. Cammina attraverso il campo, trovando tutti morti. Su una delle tende, il logo Nikto Sand Rider.

Fett brucia i resti dei predoni, poi si allontana con il suo bantha, che pone fine al flashbacta. Perché è stato bruscamente svegliato da Black Krrasantan. Il Bacta si riversa sul pavimento, Fett è sopraffatto e la banda di cyborg arriva in aiuto, così come i gamorreani. Shand entra nella sala del trono e manda Krrranstan nella Fossa del Rancor. Krranstan ruggisce, e poi vediamo Shand e Fett che banchettano. Parlano di strategia, Fett dice che devono fare una mossa. Shand dice di aspettare. Ma non hanno molte opzioni, i gemelli sono arrivati alla loro porta e hanno portato un regalo.

I gemelli stanno ripulendo Tatooine, affermando che è una roccia senza valore e che è stata promessa a un altro sindacato. Offrono Krrrsantan come tributo a Fett. Fett lo lascia andare. Il custode del Rancor (un fantastico Danny Trejo) e Fett parlano dei sentimenti e della personalità della creatura. Questo lato di Boba Fett è molto interessante ed è un peccato che abbia poco spazio sullo schermo a causa della durata della puntata.

Il custode afferma che sono esseri gentili ed emotivamente complessi a meno che non vengano attaccati, e si dice che le streghe di dathomir li abbiano cavalcati attraverso le foreste. Fett afferma che vuole cavalcarlo e il custode gli permette di essere l’umano su cui imprimerà una sorta di imprinting.

The Book of Boba Fett la recensione del terzo episodio

Da qui, Fett, Shand e la banda di cyborg con i loro speeder dai colori fenomenali in una terra senza colore si imbarcano per andare dal sindaco Mok Shaiz. Il maggiordomo afferma dopo una minaccia che potrebbe essere in grado di riorganizzare alcuni appuntamenti, solo per entrare in ufficio e chiudere a chiave la porta. Il maggiordomo si allontana e Shand manda i cyborg dietro di lui. Una scena di inseguimento certamente goffa si verifica per le strade di Mos Espa fino a quando alla fine l’inserviente viene abbattuto in un mucchio di meiloorun. Dice a Fett che il sindaco non c’è più e che sta lavorando con i Pyke. Uno dei cyborg vede una pletora di Pyke in arrivo sullo starliner e fa rapporto a Fett e Shand. Dopo essere uscito dall’ologramma con il cyborg, Shand afferma che questa è solo la prima ondata. Stanno andando in guerra. Fett afferma che saranno pronti.

Ci avviciniamo alla conclusione della recensione del terzo episodio di The Book of Boba Fett ribadendo che Robert Rodriguez, lo showrunner, torna a dirigere ed è per questo che probabilmente è l’episodio con la sceneggiatura più debole finora. Jon Favreau ha scritto, da solo e in collaborazione, tutti gli episodi della serie, e questo è decisamente un copione debole.

Alcuni momenti catturano meglio di altri, ma alcuni dialoghi riescono ad essere quasi inquietanti. Boba Fett vuole essere una brava persona e rimanere un vero boss del crimine allo stesso tempo. Di conseguenza, questo episodio fatica a mantenere quell’equilibrio. Continua ad accogliere “i randagi” e sarà interessante vedere come andrà a finire.

La divisione tra le scene di flashbacta e il presente è stata migliore questa volta ma con il fatto che il gruppo Tusken di Fett è stato ucciso, dobbiamo chiederci cosa conterranno quelle scene ora? Rodriguez e Favreau hanno sviluppato uno schema, quindi quelle scene probabilmente rimarranno in ogni episodio. La divisione tra presente nel 9 ABY e passato nel 4 ABY probabilmente continuerà come in questo episodio.

 

Gli episodi 1-3 di The Book of Boba Fett sono ora in streaming su Disney+. Nuovi episodi vanno in onda ogni mercoledì su Disney+.

 

The Book of Boba Fett la recensione del secondo episodio
The Book of Boba Fett la recensione del primo episodio

 

71
The Book of Boba Fett
Recensione di Laura Della Corte

Nel complesso, The Streets of Mos Espa di The Book of Boba Fett non è un episodio terribile, introduce Sophie Thatcher come membro della banda di cyborg e regala una performance discreta in questo episodio. La banda di cyborg porta un po' di colore nelle strade di Mos Espa ed è anche inaspettata. Mancano solo altri quattro episodi, quindi sembra che stia arrivando una guerra con i Pyke. Ci chiediamo come tutto si legherà insieme.

ME GUSTA
  • Introduzione di elementi inaspettati che si integrano bene con lo stile originale.
  • Chicche sparse per la puntata che fanno un giusto fan service.
  • Positivo il fatto di concentrarsi sulla timeline del presente.
  • Il ritorno del Rancor e il rapporto con Boba è molto interessante.
FAIL
  • A livello di regia la puntata non ha un forte mordente e risulta caotica.
  • La durata troppo breve per raccontare tutti gli aspetti con la dovuta cura.
  • La scene con Danny Trejo davvero troppo risicate.
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