Iniziamo la recensione del secondo episodio di The Book of Boba Fett (con spoiler) con una carica diversa, dopo un episodio introduttivo piuttosto modesto (perfettamente intonato per quel periodo sonnolento tra Natale e Capodanno), lo spin-off di Star Wars questa settimana ci regala un altro sguardo al nuovo impero criminale dell’ex cacciatore di taglie più famoso dell’Orlo Esterno.
La scorsa settimana abbiamo vissuto attraverso gli occhi di Boba Fett alcuni flashback su come sia scappato dalla fossa del Sarlacc, su come sia stato catturato dai Tusken Raiders e come si sia guadagnato il loro riluttante rispetto, quindi d’ora in poi potremmo aspettarci di vedere più scene che riempiono le lacune della sua linea temporale personale.
Nel frattempo, Temuera Morrison e Ming-Na Wen (alias Boba e il suo braccio destro Fennec) hanno il loro bel da fare per respingere gli attacchi di irrispettosi rivali del crimine. E chissà, forse entrerà in gioco anche una trama più intricata in seguito. Per adesso, il secondo episodio si apre con l’assassino catturato che fa parte dell’Ordine del Vento Notturno, una leggendaria organizzazione di assassini che si fa pagare molto cara.
“Li paghi per il nome” dice Fennec durante l’episodio.
Ovviamente Boba Fett e Fennec indagano su chi sia il mandante dell’attentato e indovinate un po’ da chi si dirigono? Il sindaco. Ma solo dopo un piccolo Easter Egg per i fan: l’assassino viene fatto cadere nella fossa dei Rancor esattamente come Luke in Il ritorno dello Jedi. Anche se, ovviamente, è rimasta vuota da quando Luke l’ha ucciso. Di seguito non abbiamo il trailer della seconda puntata ma uno dei temi musicali dedicati a Boba Fett:
Le tribù di Tatooine
Continuiamo la recensione del secondo episodio di The Book of Boba Fett dicendo che per coloro che si erano lamentati di come Boba Fett si era fatto prendere a calci in culo la scorsa settimana, stavolta vedranno il loro cacciatore di taglie con molta più grinta.
Questo secondo episodio infatti è stato una corsa da brivido dall’inizio alla fine.
Abbiamo visto gli Hutt gemelli rivendicare il trono, per ora senza spargimenti di sangue, solo il maltrattamento di una specie di porcellino d’india usato come panno e abbiamo scoperto di più su come Boba Fett sia tornato a Mos Espa. Inoltre, ogni volta che c’è un treno coinvolto in Star Wars, è sempre fantastico. Le scene con la squadra di Boba Fett con i Tusken poi sono state molto divertenti.
Il suo discorso al capotreno di Syndicate è stato la ciliegina sulla torta di un episodio costruito in maniera molto soddisfacente rispetto al precedente.
Alcuni potrebbero lamentarsi del fatto che la storia si concentri troppo su Tatooine, ma questo episodio è stato un altro modo per espandere l’eredità di quel pianeta. La tribù Tusken è una di quelle di cui abbiamo molto da imparare, in pratica, tutto quello che abbiamo visto fino ad ora è solo Luke che veniva attaccato da loro e Anakin che li massacrava.
Nell’episodio due di The Book of Boba Fett abbiamo imparato le loro tradizioni, la loro cultura e lo stile di combattimento.
Non credo poi che a qualcuno farebbe piacere una lucertola che si infila nella sua testa come una sorta di guida spirituale, ma quella scena è stata un’altra espansione su ciò che abbiamo scoperto della loro cultura. La sequenza alla fine che mostra il mare delle dune che si mescola con le acque di Kamino e il ventre del Sarlacc è stato un grande tocco da parte della regia. Appare chiara la struttura della serie, divisa tra passato e presente e la linea del passato che si riallaccia alla scorso episodio si può considerare la parte più sostanziosa e interessante di The Book of Boba Fett.
Cacciatori di taglie
Ci avviciniamo alla conclusione della recensione della seconda puntata di The Book of Boba Fett con le ultime considerazioni. La linea temporale presente per adesso rimane la più debole e si ha solo un scontro iniziale con i cugini gemelli di Jabba che però hanno con sé Black Krrsantan, il cacciatore di taglie Wookiee.
Questo cameo è il tipo di fan service che ci piace vedere insieme ad alcuni easter egg ben calibrati.
La maggior parte di questo episodio è ambientata durante il flashback indotto nella vasca bacta di Boba al tempo successivo alla sua fuga dal sarlacc, mentre entra in contatto con la tribù dei Tusken Raider di cui si è guadagnato il rispetto nel primo episodio.
Il secondo episodio invece lo vede combattere con loro come una squadra e guidarli in un ambizioso attacco a un treno gestito dal Pyke Syndicate, un gruppo criminale precedentemente visto in The Clone Wars e Solo. Questa sequenza epica termina con Boba che risparmia i Pyke, anche se stavano trasportando la spezia. Dice loro che devono pagare un pedaggio ai Tusken per aver attraversato il loro territorio.
I Tusken “accettano” ulteriormente Boba nella loro tribù, mettendogli una piccola lucertola nella testa e mandandolo in un’intensa ricerca per ottenere il ramo dell’albero che verrà forgiato nel suo Bastone Gaffi, la tradizionale arma da mischia brandita dai Tusken di Tatooine.
Gli danno anche le loro vesti nere, facendolo sembrare un vero tosto – lo stesso aspetto che aveva quando è stato reintrodotto nel primo episodio della seconda stagione di The Mandalorian.
Boba Fett potrebbe non essere completamente mandaloriano come Din, ma fa sicuramente parte della tribù dei Tusken adesso. L’azione sul treno è stata frenetica ed è stata subito sostituita dal tribalismo in mostra nella seconda metà dell’episodio.
Boba potrebbe aver perso la sua armatura, ma alla fine di questo episodio ha guadagnato qualcosa di molto diverso e inaspettato.
Alcuni spettatori potrebbero essere delusi dal fatto che questa serie stia impiegando un po’ più di tempo per ingranare la marcia ma questo sviluppo del personaggio potrebbe essere il giusto modo per rendere giustizia a un personaggio di Star Wars così popolare e fantastico. Boba Fett è stato a lungo “solo” il cacciatore di taglie tosto che abbiamo visto in Empire and Return of the Jedi. La sua apparizione in The Mandalorian è stata emozionante, ma lasciava ancora in sospeso sul motivo per cui Boba Fett sia passato da essere un cacciatore di taglie omicida a questo nuovo personaggio guidato dal rispetto.
Le scene finali, compresa la scena onirica in forma di iniziazione, come abbiamo accennato precedentemente, sono le migliori viste nelle due puntate che se considerate insieme potrebbero essere il pilot degno di nota che tutti aspettavamo. Boba riceve uno spazio all’interno della comunità Tusken con tanto di vestizione da guerriero e questo probabilmente segna il cambiamento di Boba.
La linea temporale del passato si conferma come punto di forza di questi due primi episodi. Si riesce a percepire la direzione che vuole prendere la trama e quale sarà la posta in gioco. Scopriremo solo in seguito se sarà molto di più di un mero esercizio di stile narrativo.
Dopo questo episodio vediamo di avere fiducia nello stile narrativo di Jon Favreau che di solito opta per una “lenta combustione”. La sua scrittura e l’interpretazione di Temuera Morrison sono davvero il momento clou di questo episodio.
La serie avrebbe sicuramente beneficiato se questi due episodi fossero stati mostrati uno dietro l’altro. Tuttavia, se avremo pazienza, sembra che questa serie ricompenserà coloro che si attengono alla lenta costruzione del personaggio.
I nuovi episodi di The Book of Boba Fett debutteranno su Disney Plus ogni mercoledì.
Concludiamo la recensione del secondo episodio di The Book of Boba Fett dicendo che anche se la struttura della serie è stata confermata come una dicotomia tra passato e presente finalmente si è avuto un scatto grintoso verso la spiegazione del cambiamento di Boba e su cosa ci potremmo aspettare dal sottobosco criminale di Tatooine.
- Ritmo narrativo che inizia finalmente a ingranare marcia, soprattutto sulla linea temporale del passato.
- Il cameo presente lascia ben sperare su cosa vedremo in futuro.
- La costruzione o meglio "decostruzione" del personaggio di Boba inizia a delinearsi.
- Molto interessante e ben costruita tutta la parte sulla cultura dei Tusken.
- La linea temporale del presente risulta ancora troppo debole e marginale.
- Alcuni dei punti "sgraditi" del primo episodio fanno eco anche qua.