La Cina aumenta la stretta sulle aziende tecnologiche. Un nuovo regolamento della Cyberspace Administration of China (CAC) richiede che le applicazioni in grado di «influenzare l’opinione pubblica» con l’effetto potenziale di «mettere a rischio la sicurezza nazionale» o «distruggere l’ordine sociale» debbano ottenere un’autorizzazione speciale prima della loro pubblicazione.

La misura si riferisce soprattutto alle applicazioni che forniscono servizi di informazione e news — che dovranno ottenere una nuova licenza prima di poter essere pubblicate. Il nuovo documento presentato dal CAC questo mercoledì – scrive la CNBC – rafforza, riorganizza e unisce in un unico testo molte linee guida e leggi pre-esistenti.

Non soltanto la nuova policy della CAC prevede che le applicazioni vengano sottoposte ad un nuovo regime di controlli e revisioni, ma introduce anche importanti oneri sul fronte della protezione dei dati degli utenti.

Nel corso dell’ultimo anno la Cina ha adottato il pugno di ferro nei confronti delle aziende tecnologiche domestiche, ma non solo: Microsoft è stata costretta a sospendere la versione cinese di LinkedIn, a causa dell’insostenibile mole di richieste di censura da parte delle autorità.

Stop a pseudonimi e anonimato: il nuovo documento della Cyberspace Administration of China impone anche agli utenti di utilizzare la loro reale identità, che dovrà venire comunicata al provider al momento dell’iscrizione al servizio. Anche questa – scrive la CNBC – non è una vera novità: da anni gli utenti cinesi devono fornire la loro carta d’identità o il loro numero di telefono al momento dell’iscrizione alla maggior parte dei servizi online. Non fanno eccezione nemmeno i videogiochi, che sono obbligati ad imporre stringenti limitazioni agli utenti minorenni.

Le nuove misure diventeranno efficaci nel corso del 2022, le autorità cinesi non hanno ancora annunciato una data ufficiale per la loro entrata in vigore.