Spencer Elden, il trentenne che fu protagonista della copertina di Nevermind dei Nirvana ha fatto causa diversi mesi fa alla band, ai componenti ed eredi del gruppo, e al fotografo, Kirk Weddle, per sfruttamento e pornografia infantile, ma un giudice federale, Fernando M. Olguin, ha respinto la causa.
Nonostante l’accusa riguardante la copertina di Nevermind sia stata respinta, Elden avrà ancora la possibilità di farsi sentire il 13 gennaio. L’avvocato che si è speso in difesa della rock band ha fatto notare come Spencer Elden abbia trascorso tre decenni sfruttando a suo vantaggio il fatto di essere stato protagonista della cover di Nevermind.
Sempre secondo l’avvocato:
Il fatto che Elden sostenga che l’immagine della copertina di Nevermind sia pornografia infantile è un qualcosa da non poter prendere sul serio. Un esame della stessa fotografia, oltre che del comportamento di Elden (senza considerare il fatto che la presenza di quell’album nelle case di milioni di persone renderebbe, secondo la teoria dell’uomo, milioni di americani colpevoli di possessione di materiale pedo-pornografico) rende tutto ciò chiaro.
La foto venne realizzata “alla buona” da Kirk Weddle, che era un amico del padre di Spencer e pagò 200 dollari i quindici secondi necessari allo scatto divenuto poi iconico, una volta aggiunti il famigerato dollaro e il logo del titolo e della band.
Elden non ha ricevuto ulteriori compensi o royalties in merito, a quanto pare, ma fino a pochi anni fa si vantava dell’essere il protagonista di quella cover, tanto da tatuarsi il titolo dell’album sul petto e rilasciare interviste in merito, oltre ad aver replicato il set fotografico, con lui da grande (ma in costume) almeno due volte.