A partire dal 26 novembre Uber dovrà interrompere tutte le sue operazioni nella città di Bruxelles. È l’ennesima sconfitta del colosso americano in Europa. Uber è presente in Belgio dal 2014, quando ha lanciato UberPop, che consentiva ad ogni automobilista di mettere a disposizione la propria vettura garantendo agli altri utenti un servizio paragonabile a quello dei taxi in cambio di una tariffa (tendenzialmente molto economica).

Poi nel 2015 i primi guai legali, con un’importante causa vinta dal servizio taxi Taxis Vert. I giudici hanno riconosciuto l’illegittimità di UberPop. Ora, a distanza di sei anni, un tribunale ha deciso che quella stessa sentenza si applica anche per il servizio di noleggio con conducente, di fatto staccando la spina a tutte le attività dell’azienda nella capitale. L’inattesa decisione, si legge in un comunicato di Uber, costerà il lavoro a circa 2.000 autisti.

È l’ennesima sconfitta di Uber in Europa, scrive The Next Web. Lo scorso settembre la città di Amsterdam ha obbligato Uber a trattare i suoi autisti con le stesse condizioni contrattuali garantite, per legge, ai tassisti. Storia analoga in Germania, dove dal 2019 Uber ha dovuto adeguare le sue policy alle leggi sul lavoro locali. In Italia Uber era stato momentaneamente messo fuori dai giochi nel 2017. Sempre in Italia l’azienda aveva avuto poco fortuna (un eufemismo) anche con il suo servizio Uber Eats.