Vi proponiamo la recensione del quarto episodio de La Ruota del Tempo che ci trasporterà nel vivo del viaggio magico della serie fantasy di Amazon che ha presentato in anteprima i suoi primi tre episodi la scorsa settimana. Basata sulla serie fantasy di Robert Jordan, La Ruota del Tempo sta iniziando ad appoggiarsi maggiormente alla sua tradizione e al materiale di partenza per raccontare una storia come non abbiamo mai visto prima.
Rosamund Pike è stata quasi totalmente al centro dei primi episodi, ma nel quarto l’energia e il fascino del cast si preparano ad elevare il racconto affascinante con alcune new entry. Per chi non lo ricordasse, nei tre episodi precedenti, molti dei nostri valorosi eroi sono fuggiti di notte dal loro villaggio bucolico isolato, via traghetto. All’inseguimento: una creatura incappucciata, vestita di nero, in sella a un cavallo nero: è un servitore di una potente entità malvagia chiamata Il Tenebroso, che, a quanto pare, è tornato dopo una lunga assenza per minacciare ancora una volta il mondo.
Che certi elementi de La Ruota del Tempo riecheggino elementi de Il Signore degli Anelli sembra inevitabile, ovviamente. L’enorme lavoro di Tolkien ha ispirato decine di altri lavori e, in seguito, scrittori che avrebbero creato mondi di fantasia che avrebbero flesso e invertito i tropi che Tolkien ha aiutato ad inaugurare.
Poiché la scena del traghetto in questione non termina con la fuga degli eroi, come accade in Tolkien, va oltre e include una svolta degli eventi che alza la posta in gioco e rivela che il mondo della serie ammetterà molte più sfumature di grigio rispetto all’ordinato dualismo Luce/Ombra della Terra di Mezzo. Sì, la trama prevede la ricerca del Prescelto – nella tradizione della serie, la persona a lungo profetizzata chiamata Drago Rinato, che da sola può sconfiggere il Tenebroso.
Ma la serie introduce una svolta e la introduce presto: il Drago Rinato potrebbe essere una delle quattro persone nel remoto villaggio de I Due Fiumi. C’è Rand (Josha Stradowski), un umile contadino; Egwene (Madeleine Madden), una giovane donna recentemente ammessa ai ranghi del matriarcato del villaggio; Perrin (Marcus Rutherford), un giovane e massiccio fabbro; e Mat (Barney Harris), un affascinante perdigiorno. Di seguito il trailer 360° esclusivo pubblicato su YouTube:
Il Drago Rinato
Proseguiamo la recensione del quarto episodio de La Ruota del Tempo dicendo che il diavolo è nei dettagli, e in questo caso, il titolo, il Drago Rinato, suggerisce che forse Moiraine scoprirà finalmente chi è? Lo scoprirete. Questo potrebbe essere un momento cruciale della serie, poiché questo è stato l’obiettivo fin dal primo giorno. Qualunque dei cinque giovani si rivelerà essere il prescelto, probabilmente intraprenderà un nuovo percorso da questo episodio in poi.
Su questo punto lo showrunner ha voluto chiarire alcuni dubbi, dicendo che la serie ha giocato su questo aspetto perché semplicemente sono passati 3000 anni dagli eventi raccontati dalla profezia che predice il ritorno del Drago e Moiraine, così come le altre Aes Sedai, non si fidano dell’attendibilità di quella profezia dopo così tanti anni e quindi preferiscono “andare sul sicuro”, cercando Ta’veren di entrambe i sessi che potrebbero rivelarsi il Drago.
Il quarto episodio narrerà anche la scelta delle Terre dell’Ovest su a chi mostrare fedeltà, il che senza dubbio causerà qualche conflitto. Inoltre riprenderà le fila da dove era stato interrotto il terzo episodio, mentre Moiraine lotta per riacquisire la sua forma e Lan si occupa della loro nuova compagna di viaggio.
Il nuovo episodio mostrerà più da vicino il personaggio di Logain Ablar che è un Asha’man e un incanalatore molto potente, con lunghi capelli neri ed ondulati ed interpretato con molta intensità da Alvaro Morte. Logain, come verrà mostrato nell’episodio, proviene da una famiglia nobile del Ghealdan e con i suoi eserciti ha devastato il suo stesso paese ed una parte del Murandy, prima di venire catturato dalle Aes Sedai e poi di essere portato a Tar Valon per essere domato; sulla via per Tar Valon viene visto da Rand a Caemlyn…
Logain Ablar, interpretato da Alvaro Morte porta al personaggio una tranquilla sicurezza, quasi un’arroganza. Nel campo di Tinker, in termini di interpretazione del ruolo abbiamo ottime prestazioni da Maria Doyle Kennedy (Ila) e Daryl McCormack (Aram). Il ruolo toccante ed emotivo di Kennedy sfida Perrin a cercare di guardare il mondo in un modo diverso, e Aram di McCormack si rende caro al pubblico con il suo mix di fascino, scetticismo e conflitto interiore.
Alexandre Willaume continua la sua fenomenale interpretazione di Thom Merrilin. Ruba davvero ogni scena in cui si trova. Le sue motivazioni sono più chiare, e nonostante il tempo sullo schermo più breve, l’essenza del suo personaggio emerge perfettamente.
Daniel Henney e Zoë Robins continuano ad avere una chimica fantastica nei panni di Lan e Nynaeve; le loro interazioni sono finora un punto culminante dell’intera serie. Sono molto interessanti i piccoli frammenti di personalità che gli scrittori e Henney hanno portato avanti in Lan, poiché lo rendono più comprensibile da parte del pubblico pur essendo perfettamente nel personaggio.
Liandrin di Kate Fleetwood è un altro pezzo forte dell’episodio. Il suo atteggiamento è intenso ma le sue motivazioni sono misteriose, lasciando il pubblico a indovinare se finirà per essere un’alleata o un’antagonista dei nostri personaggi principali.
Abbiamo anche le nostre prime scene con Alanna Mosvani, interpretata dall’affascinante Priyanka Bose. Bose è deliziosa nel ruolo e, come con Thom di Willaume, dà al personaggio di Alanna più profondità rispetto alla sua controparte del libro.
Di seguito una scena tratta dalla serie e pubblicata sulla pagina ufficiale Twitter:
The world will finally meet #Logain this Friday. #TheWheelOfTime pic.twitter.com/nnP1pM5MY1
— The Wheel Of Time (@TheWheelOfTime) November 24, 2021
La Ruota del Tempo ha lanciato nomi e ideali con ogni nuovo episodio e il quarto non sarà diverso.
Uno dei temi chiave dell’episodio è cosa dovrebbe essere fatto con coloro che affermano di essere il Drago Rinato.
Le Aes Sedai hanno opinioni drasticamente diverse che sono una parte importante di questo episodio e saranno chiaramente parte integrante della serie in futuro.
L’incontro con i Tuatha’an
Ci avviciniamo alla conclusione della recensione del quarto episodio de La Ruota del Tempo dicendo che quest’ultimo aggiunge anche un nuovo livello. C’è l’ovvia suspense nella trama attuale e c’è apprensione a causa della sfiducia generale. La ricerca del Drago Rinato e la presenza di Logain aggiungono un sottofondo di apprensione. Trapelano eventi che spingono le cose oltre il semplice non fidarsi di un compagno di viaggio. C’è un senso di terrore e rancore che aleggia su La Ruota del Tempo.
Alcuni dei personaggi hanno avuto una caratterizzazione migliore nei primi episodi, uno di questi è stato Perrin che è stato inserito in un episodio violento, per spiegare agli attori facilmente la sua futura evoluzione. È chiaro che in una serie è più difficile caratterizzare i personaggi rispetto ai libri, dove oguno ha avuto centinaia di pagine di tempo per essere introdotto ai lettori.
Alcuni di questi sentimenti sono stati accennati negli episodi precedenti – le Aes Sedai tendono ad essere guardate con sospetto e paura, per esempio – ma il quarto episodio porta un nuovo elemento. Alcuni dei dubbi in La Ruota del Tempo sono dovuti alla visione della vita. Non è tanto che le persone non siano d’accordo l’una con l’altra; ma sembra quasi che compatiscono gli altri per non vedere le cose nel modo in cui le vedono loro. Sembra un’affermazione scontata, ma considerando quanto sta accadendo nel mondo delle serie tv, differenze anche apparentemente minime possono portare a decisioni con effetti a lungo termine.
Dubbi anche nel gruppo dei Fiumi Gemelli. Dopo l’incontro con i Tuatha’an, Perrin inizia a mettere in discussione la sua vita. Considerando quello che è successo a sua moglie nel primo episodio, ha senso riesaminare ciò che è successo. Il percorso di Mat sta prendendo una direzione particolarmente interessante. Da quando ha preso il pugnale da Shadar Logoth, ci sono stati molti indizi sul fatto che che Mat sia cambiato. Questo diventa più evidente nell’episodio, anche se non esattamente nel modo in cui pensano Rand e il menestrello Thom Merrilin.
La Ruota del Tempo continua ad essere bellissima mentre si espande nel suo mondo e nella sua tradizione.
Vengono introdotti più personaggi, ma la preoccupazione di fondo rimane la stessa: niente è come dovrebbe essere e il mondo intero è in pericolo.
La scrittura ha continuato a migliorare con ogni episodio e il quarto non fa eccezione. Questo episodio è il miglior esempio di “mostra, non dire” che abbiamo visto finora. Questo episodio bilancia l’avanzamento della trama con un sacco di worldbuilding. Ogni gruppo di personaggi separato ottiene un sacco di tempo sullo schermo ed è interessante notare che questo episodio ha anche la maggior parte dei contenuti che non sono direttamente usciti dai libri, sebbene la maggior parte delle aggiunte siano avvenute fuori dallo schermo.
Concludiamo la recensione del quarto episodio de La Ruota del Tempo dicendo che finalmente si sta entrando nel vivo dell'azione e si ha modo di approfondire la conoscenza del cast in maniera più profonda. La narrazione del quarto episodio riesce a regalare delle emozioni molto forti e portavi più vicino alla storia.
- La narrazione del quarto episodio è molto ricca di elementi.
- Il cast inizia a presentare le sue sfumature.
- Le scene di battaglia nel bosco sono un po' confusionarie.